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Le Decisioni Si Prendono Su Un Aereo

Creato il 04 aprile 2015 da Sunday @EliSundayAnne

viaggio aereo

Mentre sono qui al Duty Free di Istanbul, e mi sto spruzzando una dozzina di profumi sui polsi, sul dorso della mano, sui palmi, sul collo, e mi piace da morire salire sull’aereo in questo stato, perché questi profumi dolci significano che sono in un aeroporto pronta a partire;

Mentre cammino con espressione beata tra i whisky e le vodka, le Marboloro Rosse e le Dunhill Gold, come se fossi a casa;

Mentre telefono a mia mamma per dirle “Ho passato il check-in, ti mando un sms quando arrivo ad Ankara”;

Mentre l’aereo decolla e tutto sotto di me diventa piccolo, le luci si fanno puntini finchè non scompaiono nel buio;

Mentre l’aereo atterra su Istanbul di notte, e sotto di me le luci, il Bosforo, il Corno d’Oro, i ponti illuminati e le strade che appaiono misteriose;

viaggio aereo (4)

Mentre questo bel ragazzo turco mi stampa “Istanbul” sul passaporto;

Mentre acquisto felice il mio mascara preferito a 5 euro in meno che a Torino, con la faccia di chi ha fatto l’affare dell’anno;

Mentre sono sulla passerella scorrevole che porta ai Domestic Flights Transfer, e mi guardo intorno beata come se stessi per giungere alle porte del paradiso;

Mentre cerco sul tabellone il gate del volo Istanbul-Ankara delle 23.50;

Mentre mi infilo nel bagno dell’aeroporto e cerco di chiudere la porta nonostante il trolley, la borsa, la macchina fotografica e il computer;

Mentre sono al gate e la hostess di terra strappa il talloncino del mio biglietto, e controlla la foto del mio passaporto per vedere se io sono proprio io;

Mentre le hostess di volo passano a chiudere le cappelliere dell’aereo con il passo veloce di chi esegue quel gesto mille volte al mese, pur mantenendo intatti eleganza e sorriso;

Mentre sullo schermo del sedile compare l’aereo che si alza in volo, e sotto di sè la mappa del mondo e il percorso che faremo;

viaggio aereo (1)

Mentre spengono le luci prima del decollo;

Mentre osservo gli altri passeggeri allacciarsi le cinture di sicurezza, guardare fuori dal finestrino nella penombra che è calata sull’aereo finchè l’aereo non si alza in volo.

E’ in questi momenti che mi accorgo di avere la musica dentro.

E’ la musica del viaggio, la musica delle partenze. Quella musica dolce che mi fa sentire viva e parte del mondo, che mi fa amare tutto, che mi fa imbarcare per la Turchia per andare a trovare una delle mie migliori amiche che vive là, nonostante il pericolo di questi giorni.

Perché la gioia di viaggiare supera qualunque paura, anche quella di non tornare più.

E’ la musica del carrello che scende e poi tocca terra, è la musica dell’aereo in corsa appena atterrato sulla pista che poi frena di colpo e ti spinge in avanti.

Il carrello che scende dall’aereo è una nuova avventura che inizia.

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E capisco che non posso più stare là.

Io ho bisogno del viaggio.

Io sono questa.

Non posso più fingere di non essere quella che sono.

viaggio aereo (2)

(Scritto la notte del 2 aprile, sull’aereo da Istanbul ad Ankara)


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