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Le dichiarazioni di Luciano Pizzetti prima delle primarie: “Voglio essere allo stesso livello degli altri”. E resta la grande questione, ancora aperta, della liuteria

Creato il 30 dicembre 2012 da Cremonademocratica @paolozignani

“Ho deciso di raccogliere le firme perché non voglio alcun trattamento di privilegio” dichiarava il 21 dicembre Luciano Pizzetti. “Mi fermerò – continua Pizzetti a 125 firme: il minimo indispensabile. Gli iscritti sono 2.700 e i candidati sono cinque, ognuno dei quali ha bisogno di 125 firme per presentarsi. Il totale quindi è 625 su 2.700. Occupo uno spazio residuale”. E aggiunge: “Non voglio essere candidato per il fatto stesso di essere deputato. Questo è il punto, non ci sono altre questioni”.

La testa è sul collo

Testa del segretario provinciale sul collo

“Il regolamento dice che non sono tenuto a raccogliere le firme, ma lo posso fare: voglio essere alla pari degli altri”.

“Io non partecipo alla guerra per bande: partecipo a una competizione ordinata e serena. Tutti criticano la casta: io voglio essere allo stesso livello di tutti gli altri”.

Purtroppo non è andata così. Spiace scriverlo perché Luciano Pizzetti non può essere considerato un avversario e non lo è.

Resta il fatto che il giornale La Provincia di Cremona gli ha dedicato in sei giorni 6 richiami in prima, 13 titoli e 15 foto in pagina (oltre a due in prima). Titta Magnoli, da anni, viene trattato come lo scavezzacollo, Pizzetti come il buon padre di famiglia.

Un titolone dedicato a Pizzetti parlava di “completare il lavoro”. Si tratta almeno della trattativa con Ornaghi e Profumo, ormai ex ministri. E’ la difficile battaglia della liuteria cremonese, che coinvolge anche il museo del violino di Arvedi, destinato a una fondazione che comprende anche il Comune. In proposito la lettera di Gualtiero Nicolini, che Luciano Pizzetti tiene ben presente, è illuminante. La liuteria offre una grande occasione a Cremona, in vista dell’Expo, eppure la città è divisa da molto tempo.

Come sempre Zanolli confonde gli interessi del proprio editore con gli interessi di Cremona. Un po’ esagerato. L’opinione pubblica è stata martellata per interessi particolari e Pizzetti non ha gareggiato alla pari degli altri, bensì da privilegiato, non dal partito ma dal blocco agrario-industriale che ora vuole la testa dei disturbatori. Triste spettacolo. Pizzetti sarà ripescato e Zanolli farà salti di gioia perché Cinzia Fontana, non suonando il violino, non è il massimo per Arvedi.

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