Trascrizione del breve intervento di don Lino durante la lettura biblica di giovedì 8 marzo 2012 Non voglio aggiungere parole, ma piuttosto richiamare un criterio: ciascuno di noi - famiglia, persona, comunità, società - dia importanza nell’essere attento ad accogliere le frecce appuntite che la Parola veicola. Qualcuno ad esempio è ferito dalla Parola; ognuno ha la sua reazione personale e si sente chiamato in causa concretamente. Il silenzio qui e a casa è un silenzio di interiorizzazione della Parola sentita e accolta in modo da poter rispondere a questa domanda: cosa dice a me oggi il Signore con questa Parola? Quindi sono chiamato a custodire la Parola e maturare il punto che mi ha colpito maggiormente. Tenere presente la Parola non è solo un insegnamento, ma è anche conoscere l’agire di Dio. Dio fa in me quello che mi viene detto, produce quello che indica. La Parola crea. Non mettiamoci di fronte alla Parola come ad una nostra opera, perché è Dio che opera; e chiediamo di essere docili a questa sua azione. La Parola è accompagnata dalla potenza di Dio, che fa essere, di un peccatore, un santo. Suggerimento: non leggere o ascoltare la Parola senza che diventi preghiera. Sarebbe un errore, perché annullerebbe la forza della Parola stessa. L’implorazione (personale e comunitaria) è essenziale per un ascolto fruttuoso. Ecco perché facciamo silenzio dopo le letture e riceviamo un sobrio aiuto dalle testimonianze. Per questo chiediamo, durante l’incontro, di suggerire motivi di preghiera avvertiti come i più urgenti e i più veri.
3a DOMENICA DI QUARESIMA
Anno B
(trascrizione delle letture bibliche del
2009 (sempre anno B) 3^ domenica di Quaresima
Antifona d'Ingresso Ez. 36,23-26
«Quando manifesterò in voi la mia santità,
vi raccoglierò da tutta la terra;
vi aspergerò con acqua pura
e sarete purificati da tutte le vostre sozzure
e io vi darò uno spirito nuovo», dice il Signore.
CollettaSignore nostro Dio, santo è il tuo nome; piega i nostri cuori ai tuoi comandamenti e donaci la sapienza della croce, perché, liberati dal peccato, che ci chiude nel nostro egoismo, ci apriamo al dono dello Spirito per diventare tempio vivo del tuo amore. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen
La legge fu data per mezzo di Mosè.
Dal libro dell'Esodo
[ In quei giorni, Dio pronunciò tutte queste parole: «Io sono il Signore, tuo Dio, che ti ho fatto uscire dalla terra d’Egitto, dalla condizione servile:
Non avrai altri dèi di fronte a me. ]
Non ti farai idolo né immagine alcuna di quanto è lassù nel cielo, né di quanto è quaggiù sulla terra, né di quanto è nelle acque sotto la terra. Non ti prostrerai davanti a loro e non li servirai. Perché io, il Signore, tuo Dio, sono un Dio geloso, che punisce la colpa dei padri nei figli fino alla terza e alla quarta generazione, per coloro che mi odiano, ma che dimostra la sua bontà fino a mille generazioni, per quelli che mi amano e osservano i miei comandamenti.[ Non pronuncerai invano il nome del Signore, tuo Dio, perché il Signore non lascia impunito chi pronuncia il suo nome invano.
Ricòrdati del giorno del sabato per santificarlo. ] Sei giorni lavorerai e farai ogni tuo lavoro; ma il settimo giorno è il sabato in onore del Signore, tuo Dio: non farai alcun lavoro, né tu né tuo figlio né tua figlia, né il tuo schiavo né la tua schiava, né il tuo bestiame, né il forestiero che dimora presso di te. Perché in sei giorni il Signore ha fatto il cielo e la terra e il mare e quanto è in essi, ma si è riposato il settimo giorno. Perciò il Signore ha benedetto il giorno del sabato e lo ha consacrato.[ Onora tuo padre e tua madre, perché si prolunghino i tuoi giorni nel paese che il Signore, tuo Dio, ti dà.
Non ucciderai.
Non commetterai adulterio.
Non ruberai.
Non pronuncerai falsa testimonianza contro il tuo prossimo.
Non desidererai la casa del tuo prossimo. Non desidererai la moglie del tuo prossimo, né il suo schiavo né la sua schiava, né il suo bue né il suo asino, né alcuna cosa che appartenga al tuo prossimo». ]Prima Lettura Es 20, 1-17 [ forma breve ]
- Parola di Dio
Rit. : Signore, tu hai parole di vita eterna. La legge del Signore è perfetta,
rinfranca l’anima;
la testimonianza del Signore è stabile,
rende saggio il semplice. - Rit.
I precetti del Signore sono retti,
fanno gioire il cuore;
il comando del Signore è limpido,
illumina gli occhi. - Rit.Il timore del Signore è puro,
rimane per sempre;
i giudizi del Signore sono fedeli,
sono tutti giusti. - Rit.Più preziosi dell’oro,
di molto oro fino,
più dolci del miele
e di un favo stillante. - Rit.
Seconda Lettura 1Cor 1,22-25 Annunciamo Cristo crocifisso, scandalo per gli uomini, ma, per coloro che sono chiamati, sapienza di Dio.
Dalla prima lettera di Paolo apostolo ai Corinzi Fratelli, mentre i Giudei chiedono segni e i Greci cercano sapienza, noi invece annunciamo Cristo crocifisso: scandalo per i Giudei e stoltezza per i pagani; ma per coloro che sono chiamati, sia Giudei che Greci, Cristo è potenza di Dio e sapienza di Dio. Infatti ciò che è stoltezza di Dio è più sapiente degli uomini, e ciò che è debolezza di Dio è più forte degli uomini.
- Parola di Dio
Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere.Dal vangelo secondo Giovanni Si avvicinava la Pasqua dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme. Trovò nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe e, là seduti, i cambiamonete. Allora fece una frusta di cordicelle e scacciò tutti fuori del tempio, con le pecore e i buoi; gettò a terra il denaro dei cambiamonete e ne rovesciò i banchi, e ai venditori di colombe disse: «Portate via di qui queste cose e non fate della casa del Padre mio un mercato!». I suoi discepoli si ricordarono che sta scritto: «Lo zelo per la tua casa mi divorerà». Allora i Giudei presero la parola e gli dissero: «Quale segno ci mostri per fare queste cose?». Rispose loro Gesù: «Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere». Gli dissero allora i Giudei: «Questo tempio è stato costruito in quarantasei anni e tu in tre giorni lo farai risorgere?». Ma egli parlava del tempio del suo corpo. Quando poi fu risuscitato dai morti, i suoi discepoli si ricordarono che aveva detto questo, e credettero alla Scrittura e alla parola detta da Gesù.
Mentre era a Gerusalemme per la Pasqua, durante la festa, molti, vedendo i segni che egli compiva, credettero nel suo nome. Ma lui, Gesù, non si fidava di loro, perché conosceva tutti e non aveva bisogno che alcuno desse testimonianza sull’uomo. Egli infatti conosceva quello che c’è nell’uomo. - Parola del Signore
RIFLESSIONE
La Quaresima è grazia di conversione e rinnovamento. Questo riguarda sia il rapporto con Dio che con i fratelli. Stasera ci soffermiamo sulla Parola, proprio per trovare un ulteriore incitamento a cambiare nel senso positivo, cioè per essere sollecitati a camminare verso Dio in modo più alacre, più partecipato, più vivo. Vorrei inoltre tentare di cogliere lo spunto di ogni lettura.
- Partirei dalla prima lettura, perché esprime il tentativo di adattare la Parola di Dio in termini più comprensivi, più capaci di rendere il senso profondo di questa parola.
- Alleanza – cammino – crescita – gioia.
- Possiamo passare alla seconda lettura.
- Un cenno al Vangelo dove si dice che Gesù trova il tempio profanato e per questo interviene con energia estrema. Non è un gesto di violenza, ma un segno profetico. L’hanno capito i discepoli nel ricordare lo zelo con cui Dio parla della sua Casa, cioè la passione per l’autenticità dell’atto di culto. In sostanza vuole dire questo: vivere la fede e la religiosità in modo autentico; diversamente diventa strumento di potere. L’atto religioso va compiuto nella sua verità, almeno come tensione e cammino.
MESSAGGIO
Il corpo di Gesù: “Tempio” dell’autentico culto in Spirito e Verità Gesù nel suo corpo è il luogo definitivo dove l’uomo incontra Dio Padre in verità. In Gesù, Parola vivente, immagine perfetta, il Padre si mostra, si fa conoscere, ci parla, ci ascolta nella normalità concreta della vita quotidiana.
Il nostro corpo : abitazione dello Spirito Santo Con Gesù, anche il nostro corpo è fatto abitazione dello Spirito, sua presenza luminosa e attiva nell’interiorità misteriosa della persona.
In Gesù e per il suo Spirito diventiamo capaci di discernere la presenza del Signore specialmente nelle persone più disprezzate e insignificanti.
RICHIAMI
Il corpo disfatto dalla malattia, dagli stenti, dalla denutrizione… dal vizio, dalle droghe… … corpo ridotto ad oggetto, che si butta, si vende, si compra… Il corpo che pesa, che urla, invoca… Il corpo irriconoscibile, ripugnante…
E’ ancora il tempio di Dio? Gesù dice che Lui è lì in modo speciale, che è la sua dimora.
I SENTIERI DELLA GIOIA
1 - Lettura in positivo delle “ Dieci Parole ” Le “ Dieci Parole ” solitamente sono chiamate i comandamenti. Questi sembrano suggerire degli ordini con delle sanzioni punitive … in realtà esprimono cammini di liberazione, di vita e di gioia. Con queste “dieci Parole”, Dio non si stanca di metterci in guardia da possibili smarrimenti, inganni, violenze. Anche nella forma negativa, esse esprimono la volontà positiva di bene da parte di Dio.
2 - Le “ Dieci Parole ” alla luce di Gesù. Questo fatto tocca la pienezza di Gesù Gesù ci rivela il vero volto di Dio che è quello del PADRE misericordioso e ricco di amore per noi, suoi figli Le “ Dieci Parole ” non sono ordini di un padrone, ma rivelazione e offerta di una sorprendente comunione. Il seguirle non è piegarsi ad una costrizione, ma rispondere all’amore con l’amore.
- GESU’, il figlio, fratello nostro, ci mostra, con la concretezza del suo agire quotidiano, la bellezza e la fecondità delle “dieci Parole”
- GESU’, donandoci il suo Spirito, rende possibile e sperimentabile la gioia e la bellezza del vivere le “dieci Parole” e ci comunica la forza per attuarle.
3 - Unità e gerarchia della “dieci Parole”. Esse riguardano i vari aspetti dell’esistenza umana e delle situazioni: l’uno richiama l’altro, ma con diversa caratterizzazione:
- rapporto con Dio ( 1.2.3.)
- rapporto con uomini e cose ( 4.5.6.7.8.9.10 )
Le 10 parole di Dio per essere felici
Adora un solo Dio e àmalo al di sopra di ogni cosa. Il nome di Dio è santo: non pronunciarlo invano. Ogni domenica celebriamo la Pasqua del Signore. Onora tuo padre e tua madre come il Signore ci ha comandato. Non uccidere: rispetta la vita umana. Non commettere adulterio: ama fedelmente. Non manipolare l’uomo: assicùragli libertà e dignità. La tua testimonianza sia verace: parla bene del tuo prossimo. Il tuo desiderio di amare sia assolutamente puro. Guarda il tuo prossimo senza bramare i suoi beni: vedi ciò che puoi condividere con lui.