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Le dieci peggiori gaffes di Silvio

Creato il 14 dicembre 2012 da Antonioriccipv @antonioricci

Non è un giornale comunista ma il Times che fa l’elenco delle dieci migliori gaffe di Silvio.

Le dieci milgiori gaffe di Silvio: le elenca il Times

Tanto per darvi un'idea del clima a livello internazionale.

1) «SU 11 ME NE SONO FATTE OTTO».

La prima frase storica arriva da un’intercettazione. È la notte del primo dell’anno 2009.

Il capo del governo, al telefono con Gianpaolo Tarantini, imprenditore barese indagato nel fascicolo d’inchiesta sul presunto giro di escort portate a Palazzo Grazioli, raccontava così la sua serata di Capodanno appena conclusa: «Ieri sera avevo la fila fuori dalla porta della camera… Erano in 11… io me ne son fatte solo otto perché non potevo fare di più… non si può arrivare a tutto» (1 gennaio 2009).

2) «MEGLIO BELLE RAGAZZE CHE GAY».

«Sono fatto così da sempre: qualche volta mi capita di guardare in faccia una bella ragazza, ma è meglio essere appassionato di belle ragazze che gay». Nei giorni in cui scoppiò il caso Ruby, Silvio Berlusconi minimizzava così, dal Salone del ciclo e motociclo alla Fiera di Milano, la vicenda che lo vede a processo per prostituzione minorile e concussione (2 novembre 2010).

3) «SISMA? UNA SETTIMANA DI CAMPEGGIO».

«Certo, si tratta di alloggi temporanei. Ma lo dovrebbero prendere come un weekend di campeggio». Questo fu commento alla televisione tedesca N-Tv dell’allora presidente del consiglio sui 28 mila senza tetto del terremoto de L’Aquila, costretti al campo d’accoglienza per gli sfollati (8 aprile 2009).

4) «INVESTITE DA NOI, CI SONO TANTE BELLE RAGAZZE».

«L’Italia è un Paese straordinario per fare investimenti. Oggi (è il 24 settembre 2003) ci sono molti meno comunisti in Italia: sono al 16% anche se negano di esserlo mai stati. Un altro motivo per investire in Italia è che abbiamo bellissime segretarie». Berlusconi parlò così a Wall Street, sede della Borsa di New York, davanti a una platea scelta di imprenditori italiani e americani, provando a convincere gli ospiti a investire i loro soldi nel nostro Paese (24 settembre 2003).

5) «OBAMA È QUELLO ABBRONZATO».

«Vi porto i saluti di uno che si chiama… uno abbronzato… Ah, Barack Obama». E poi «Voi non ci crederete, ma sono andati a prendere il sole in spiaggia in due, perché è abbronzata anche la moglie» Dopo l’incontro con il presidente americana e la First Lady Michelle, Berlusconi inaugura con queste parole l’intervento alla festa nazionale della Libertà di Milano. È la ripetizione di una battuta che, già all’indomani dell’elezione di Obama nel 2008, destò molte polemiche. Il Cav. descrisse il Presidente degli Stati Uniti d’America come un «giovane, bello e abbronzato» (27 settembre 2009).

6) LA SUPERIORITÀ DELL’OCCIDENTE.

«Noi dobbiamo essere consci della superiorità della nostra civiltà, che consiste di un sistema di valori che ha dato alla gente una diffusa prosperità nei Paesi che l’hanno abbracciata, e garantisce rispetto per i diritti umani e le religioni. Questo rispetto di sicuro non esiste nei Paesi Islamici». Era il settembre 2001, nei giorni successivi l’attentato alle Torri gemelle. Nel mezzo dei tentativi di costruire una alleanza globale per affrontare il terrorismo, Berlusconi si fece così portavoce delle generalizzazioni sull’Islam. In seguito si scusò, affermando che le sue parole furono mal tradotte e fuori contesto (27 settembre 2001).

7) «MUSSOLINI NON UCCISE NESSUNO».

Berlusconi, a proposito di Iraq (è il periodo della Seconda Guerra del Golfo) fu sollecitato da The Spectator a fare un paragone tra Saddam e Benito Mussolini, il cui regime, secondo il premier, non fu feroce come quello iracheno. Il Cav disse: «In Medio Oriente non c’è democrazia, è un popolo che per quasi 40 anni ha conosciuto solo la dittatura e non conosce altro sistema che la dittatura». E Nicholas Farrell, uno dei due cronisti inglesi, lo incalzò: «Come in Italia?». Berlusconi: «Lasciamo stare, era una dittatura molto più…». «Benevolente», disse, «o benigna», come riportò la traduzione dell’interprete del presidente del Consiglio. Berlusconi: «Sì, Mussolini non ha mai ammazzato nessuno, Mussolini mandava la gente a fare vacanza al confino» (11 settembre 2003).

8) «SONO IL GESÙ CRISTO DELLA POLITICA, UNA VITTIMA».

Roma, campagna elettorale per le politiche del 2006. Berlusconi arrivò a sottolineare le analogie con il Salvatore. Sempre in quell’occasione, il premier chiuse il discorso con un’altra battuta: «Spero che i miei figli non mi facciano interdire» (12 febbraio 2006).

9) «ME NE VADO VIA DA QUESTO PAESE DI MERDA».

In una telefonata del 13 luglio 2011 intercettata per il caso Tarantini, sulla presunta estorsione di cui sarebbe stato vittima, il Cavaliere mostrò tutta la sua amarezza per i fatti giudiziari che lo coinvolgono. Dall’altra capo del telefono c’era Valter Lavitola, ex direttore de l’Avanti!, accusato di aver fatto da tramite per i versamenti di denaro al faccendiere.

Il 26 gennaio del 1994 Berlusconi faceva il suo ingresso nelle case degli italiani con un videomessaggio con cui inaugurava la campagna elettorale: «L’Italia è il Paese che amo». Dopo 17 anni, il giudizio è cambiato (13 luglio 2011).

10) «SONO IL MIGLIOR PREMIER DI SEMPRE».

«Credo sinceramente di essere stato e di essere di gran lunga il miglior presidente del Consiglio che l’Italia abbia potuto avere in 150 anni della sua storia». Berlusconi rispose così a un giornalista spagnolo che gli chiedeva dello scandalo sessuale e del giro di prostituzione e veline in cui sarebbe stato coinvolto (10 settembre 2009).


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