Immancabilmente sono iniziate ad arrivare anche battute, profezie, ipotesi, storie e quant'altro.
In effetti, non è una di quelle notizie che si possono sentire spesso, per trovare un altro Papa dimissionario bisogna andare indietro nel tempo di oltre 700 anni quando nel 1294 Celestino V con "Il Grande Rifiuto" abdicò dal Trono Vaticano. Prima ancora solo altri cinque Papi rinunciarono all'incarico: Papa Gregorio XII, Clemente I, Papa Benedetto IX, Papa Ponziano e Papa Silverio.
Visto il clima elettorale, la prima battuta abbastanza scontata che è venuta in mente più o meno a tutti è un stata: "Berlusconi sarà contento che si è liberato un posto per lui". La risata è assicurata, ma non si tratta solo di una battuta e l'idea è stata ripresa anche fuori dall'Italia. Un noto sito inglese di scommesse online ha realmente inserito il nome si Silvio Berlusconi tra i nomi dei possibili successori del Papa, ma vedendo la quotazione di 2500 a 1 l'evenienza si considera poco probabile.
Ancora su twitter riprende vigore l'hashtag #faiunadomandaalpapa nato con lo sbarco del Pontefice sul social network. Angelo Petrella ad esempio si rivolge al pontefice chiedendogli: "Santità, ma veramente se l'è presa per quel mio messaggio su Twitter? Jà, stavo solo pazziando...", altri invece come Pietro Vaglica si preoccupano più per la propria situazione personale chiedendosi: "Io che scopavo ogni morte di #papa in questo caso che faccio?"
Molti invece si interrogano su cosa possa aver spinto Benedetto XVI ad abdicare. C'è chi dice che si tratti di una fuga a causa dell'emergere sempre più frequente di scandali e dossier legati alla Chiesa, mentre chi ha sempre contestato a questo Papa di aver difeso i preti del Nord Europa accusati di pedofilia suggerisce che abbia abdicato per evitare di gettare altro discredito sulla Chiesa.
Certo, le dimissioni di un Papa rappresentano un evento molto serio, ma forse non bisogna lasciarsi andare a congetture ed è sufficiente ascoltare le ragioni per cui Benedetto XVI ha deciso di andarsene e cioè che si sente ormai troppo vecchio per guidare la Chiesa che mai come in questo momento ha bisogno di riprendersi da una brutta situazione. Inoltre sentendosi vecchio e con la salute che non è più quella di una volta, non vuole regalare nuovamente ai media mondiali le immagini e le vicissitudini della lunga agonia di un vecchio Papa come successe con il suo predecessore.
Come sempre accade, con un'attenta analisi si scopre la poca attendibilità di tali profezie, come racconta dettagliatamente Paolo Attivissimo in questo articolo.
Sicuramente si tratta di un bello scatto di Alessandro Di Meo, un fotografo dell'ANSA che ha avuto un'eccezionale prontezza di spirito nel puntare la sua macchina fotografica verso San Pietro vedendo arrivare il temporale. In cima alla Basilica è installato da tempo un parafulmine ed è quindi molto probabile che i fulmini si scarichino proprio lì. Questa foto avrà fruttato sicuramente molto soldi al fortunato Di Meo, ma riapre il dibattito riassunto da Doug McLeod in una sua celebre frase: "Dico solo che una chiesa con un parafulmini mostra una mancanza di fiducia".
Inizia ora la grande attesa per sapere chi sarà il prossimo Papa, sono tre i favoriti: l'italiano Gianfranco Ravasi, il canadese Marc Ouellet e l'argentino Leonardo Sandri. Ma sono molti anche i possibili sfidanti tra cui: il cardinale di Firenze Giuseppe Betori, l’arcivescovo di Milano Angelo Scola, il segretario di Stato Tarcisio Bertone, il capo del dicastero per il clero Mauro Piacenza, il presidente della Cei Angelo Bagnasco, il cardinale cappuccino Sean O’Malley di Boston, il cardinale ghanese Peter Turkson, il nigeriano Francis Arinze, il brasiliano Oscar Rodriguez Mariadraga, arcivescovo di Vienna Cristoph Schoenborn e l’arcivescovo di Rio de Janeiro Orani Joao Tempesta.
Come si può vedere sono molti i contendenti tra cui anche molti cardinali di colore ed è il motivo per cui secondo noi, se non dovesse venir eletto un Papa Italiano, potrebbe infine verificarsi la profezia "Pitura Freska".