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Le discriminazioni nell'Italia di Berlusconi

Creato il 18 aprile 2011 da Paul86
Le ultime dichiarazioni omofobe del premier continuano a farmi riflettere... ma come è possibile tutto questo? un politico di spicco può permettersi di discriminare e offendere  una parte del suo popolo?
Il premier gode di una libertà di opinione allucinante (vedi accentramento del potere mediatico) facendo si che tutto ciò che dice venga fatto risaltare dai suoi servi nei vari avamposti.
Il problema discriminazioni nell'Italia di Berlusconi è comunque più antico e variegato: oltre ai gay in Italia sono molte le categorie finite sotto il dito accusatore di Berlusconi; tra di esse abbiamo i comunisti, i magistrati, gli insegnanti della scuola pubblica (che ce la pagasse lui la scuola privata), le donne, Fini, gli immigrati.
Tutto può essere attaccato, tutto è perseguibile ad opera del suo giuduzio morale (ha una morale?) senza che nessuno possa dire nulla!
Fini è stato bersagliato in una maniera imbarazzante, tentando di eliminarlo politicamente con ogni strumento a disposizione.
Le donne sono continuamente fatte oggetto di ironia e simbolo di lussuria, dimenticando che prima di essere donne sono esseri umani e in quanto tali uguali a qualsiasi uomo su questo pianeta.
La scuola pubblica è il pilastro fondamentale su cui si basano i nostri giovani nella crescita e gli insegnati, sommersi dalle difficoltà di un lavoro dove i fondi son sempre meno, lottano nel tentativo di trasmettere conoscenza, non ideologia.
Gli immigrati sono visti come oggetti scomodi, immondizia da dover spedire chissà dove... probabilmente pensano sia immondizia di Napoli e vorrebbero venderli all'estero per essere smaltiti nei termovalorizzatori.
I gay comunque sono la categoria preferita dal nostro premier: quando la sua credibilità politica vacilla sotto i colpi dei vari scandali allora ecco spuntare la dichiarazione omofoba per richiamare l'elettorato cattolico, per ristabilire il suo antico legame con il Vaticano.
Ciò che Berlusconi non ha capito è che ormai il mondo cattolico è lontano, probabilmente non si identifica più in questo ultrasettantenne incline ad organizzare feste private con prostitute e minorenni.
Il legame politica-religione è un ulteriore anomalia italiana. Esistono a livello europeo paesi molto più cattolici dell'italia dove però la religione non influenza assolutamente la vita politica.
Molte conquiste del mondo civile in questo paese tardano ad arrivare (o non arriveranno mai) giusto appunto per il blocco medievale che  si è instaurato come un cancro nel tessuto politico italiano.
L'Europa ormai considera tutti i suoi cittadini uguali e offre loro diritti uguali (con differenze tra paese e paese).
Noi, che con l'Europa c'entriamo poco invece abbiamo deciso di dividere il popolo in 2 principali categorie: il popolo di serie A e il popolo di serie B.
Nel primo gruppo fanno parte tutti coloro che rientrano nell'ideale di cittadino perfetto di Berlusconi, quindi eterosessuali che si sposano, divorziano più e più volte risposandosi, vanno in chiesa tutte le domeniche e professano i principi di amore cattolici.
Nel secondo gruppo invece abbiamo tutto cio che nella mente del premier è minoranza oltre che quantitativa anche qualitativa: cittadini per i quali non occorre legiferare, non serve  emanare leggi per non lasciare lacune normative. Ai suoi occhi queste minoranze non esistono!
Ciò parifica l'Italia con paesi non prorpio di spicco, soprattutto in un contesto europeo dove l'Italia conta sempre meno.
E la mancanza di normativa in materia di diritti comporta che l'Italia è un paese omofobo, come il suo Premier; l'Italia si colloca nella fascia delle nazioni più omofobe ai livelli di Georgia e Serbia.
Nella classifica dei paesi più gay-friendly d'Europa, (cioè che garantisce, a livello legislativo, parità di trattamento alle persone omosessuali, oltre a fornire valide tutele normative contro l'omofobia) l'Italia, ferma ad appena un punto, è in fondo alla classifica, in decima posizione: a farle compagnia ci sono Georgia, Grecia, Malta, Montenegro, Serbia. Peggio hanno fatto la Città del Vaticano e la Polonia (ferme a 0 punti), la Bielorussia e la Turchia (-1 punto) e, infine, Russia e Ucraina (- 2 punti).
L'Italia che viene costruita da questo governo ormai non entra più in paragone con gli stati Big europei ma si avvia ad una posizione di secondo piano se non di terzo.
Purtroppo questa è la realtà e il nostro presidente del consiglio non perde occasione per bullarsi della sua omofobia, agli occhi degli italiani, agli occhi del mondo intero.--------------------------------------------------------------------------------

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