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Le donne e la mafia

Creato il 23 aprile 2014 da Makinsud

Il binomio donne e mafia è andato incontro ad una significativa evoluzione nel corso del tempo, dovuta ai cambiamenti della società civile, dei costumi e del pensiero umano. Nell’ambito della giustizia, ciò che ha influenzato positivamente questo complesso rapporto sono state le conquiste femminili che si sono consolidate a partire dagli anni Settanta, e che hanno portato le donne ad assumere un ruolo attivo nell’Antimafia.

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Tuttavia esiste un rovescio della medaglia che emerge nel nuovo ruolo all’interno della criminalità organizzata che le donne hanno occupato. In passato, se da un lato la mafia era tipicamente maschile e il ruolo della donna era passivo e subordinato a quello dell’uomo, sia all’interno del sistema criminale che al di fuori, dall’altro lato, oggi è avvenuto un importante mutamento che ha modificato la lotta alla mafia e i ruoli all’interno del crimine organizzato. Il mondo femminile ha preso consapevolezza di sé, e questo si riflette in modo evidente all’interno del sistema criminale in quanto le donne, al contrario di quanto si possa pensare assumono un ruolo attivo, compiendo scelte e prendendo decisioni.  Ciò che è ancora più importante e che costituisce l’aspetto positivo di questo fenomeno sociale, è che la presa di coscienza delle donne si trasforma in partecipazione attiva nella lotta alla mafia.

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L’intervento e l’azione di sorelle, mogli e madri delle vittime di mafia, e di donne che hanno dato un importante contributo in alcuni ambiti professionali, come il giornalismo, la magistratura, e le forse dell’ordine rappresentano la volontà di farsi sentire e di dare voce alla giustizia, divenendo parte attiva dell’Antimafia. Rita Borsellino, Francesca Morvillo, Maria Falcone, Felicia Impastato, Pina Campagna e Marinella Fiume, sono solo alcune delle donne che hanno dimostrato professionalità, coraggio e volontà di eliminare un pò di ingiustizia dal mondo, diventando così degli esempi da seguire di figure femminili positive, nella speranza di spronare le altre donne a tirare fuori il coraggio nelle loro lotte quotidiane. Il grande cambiamento ancora in corso è che queste donne, da vittime di uno spietato sistema criminale sono diventate combattenti, attraverso percorsi personali che le hanno spinte a farsi avanti. Finalmente si sta diffondendo un modello femminile positivo in cui emerge una volontà delle donne di non rimanere più ai margini della società e di fare da spettatrici del mondo, ma di prendere in mano le situazioni soprattutto nel contesto della lotta alla criminalità organizzata.


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