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Le donne non vincono nei concorsi letterari

Creato il 16 gennaio 2016 da Beltane64 @IrmaPanovaMaino
Le donne non vincono nei concorsi letterari

L'articolo apparso sul blog Libro Guerriero sottolinea una soverchiante presenza maschile nel mondo letterario e non solo in fatto di preferenze di lettura. I concorsi letterari più importanti vengono vinti da autori maschi, come se l'universo femminile scrivente non fosse in grado di sfornare testi degni di nota. Tuttavia, oltrepassando gli eventi più noti (Premio Strega, Bancarella, Viareggio e affini), altre manifestazioni hanno distribuito, nel corso del tempo, le vincite in egual misura fra scrittori maschi e femmine. Quindi c'è da chiedersi quale sia il meccanismo che porta le giurie, dei premi blasonati, a considerare migliori i testi maschili rispetto a quelli femminili.

Su 454 autori, presenti all'interno del nostro blog, le presenze femminili e maschili si equivalgono in modo pressoché identico: 227 donne e 227 uomini. E che gli uomini siano più prolifici delle donne, in quantità di libri pubblicati, non è nemmeno esatto perché, volendo ben vedere, i testi delle signore superano di poco quelli proposti dagli autori uomini. Tuttavia, a parte queste brevi considerazioni, puramente numeriche, andando a ritroso negli articoli proposti all'interno del nostro spazio, i premi vinti dalle scrittrici non sono stati da meno rispetto a quelli che si sono aggiudicati i loro colleghi maschi. Forse, nel piccolo Mondo, che gestiamo giornalmente, la presenza femminile è addirittura superiore a quella maschile.

Alcuni "piccoli" esempi li abbiamo visti nel corso di alcune manifestazioni che abbiamo organizzato o alle quali, in un modo o nell'altro, abbiamo partecipato o siamo stati coinvolti.

Il concorso " Romantico Contemporaneo", istituito da EEE, è stato vinto da Marina Atzori (bella forza, direte voi, la tematica era "rosa"); il podio del primo Premio letterario " Terra di Guido Cavani" è stato tutto al femminile e la vincitrice è stata Valeria De Cubellis; il nostro contest mensile (non è un concorso vero e proprio, ma un evento che comunque prevede una competizione fra autori in gara) 7 giorni di follie denota una presenza femminile sul podio addirittura imbarazzante al punto che, nell'articolo " Le vincitrici di novembre", ci siamo chiesti dove fosse finito il talento maschile dei nostri scrittori partecipanti. In ogni caso, nella Hall of Fame, in cui sono presenti tutti i vincitori di 7 giorni di follie, dei contest che si sono svolti ogni mese, i nomi femminili spiccano rispetto a quelli maschili. Amore e Morte, primo concorso ufficiale del nostro Network, ha selezionato undici autrici su 15 titoli previsti ma, anche in questo caso, si potrebbe obiettare che la tematica, sfiorando il genere rosa, poteva privilegiare di più le capacità delle signore. Ebbene, in Bugie e Verità, in cui il genere previsto era giallo, thriller e noir, le scrittrici non sono di certo mancate: su 10 testi previsti, ben 4 sono stati scritti da autrici. Angela Camuso ha vinto la prima edizione del Premio Piersanti Mattarella 2015, Letizia Battaglia si è aggiudicata il Premio Speciale e Sara Dellabella è arrivata prima nella sezione Ebook. In effetti la lista potrebbe essere arricchita da altri esempi (potete aggiungere anche i vostri se volete, nei commenti), più o meno autorevoli, ma non ci sembra il caso: la questione è già abbastanza evidente.

Sarà anche vero che i "grandi concorsi" vengono vinti dagli uomini, ma non corrisponde a realtà che il mondo letterario e culturale appartiene solo a loro. Penne al femminile ce ne sono molte e sono tante quelle che ottengono il giusto riconoscimento per gli sforzi fatti. Il dubbio, che a questo punto aleggia nell'aria, non resta su quanto possano essere brave le scrittrici ma, eventualmente, sul metro di giudizio utilizzato per valutare un testo... oppure a essere valutato è il nome dell'autore?


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