I sentimenti hanno una grande influenza sui nostri acquisti: esserne consapevoli aiuta a scegliere meglio.
Una breve seduta davanti ad uno scaffale, un attimo piu’ o meno lungo di indecisione e via, il prodotto finisce nel carrello. Succede una dieci, cento volte e quasi non ce ne rendiamo conto. Solitamente si acquista per soddisfare un bisogno, come avviene per i generi alimentari, o per esaudire un desiderio: è il caso degli abiti, che permettono di stare bene con gli altri, sentirci parte di un gruppo o al contrario di distinguerci. Anche le sensazioni che ne derivano sono diverse: la quantità di dopamina rilasciata dai neuroni quando con un acquisto ci accingiamo ad esaudire un desiderio è molto superiore a quella generata immaginando la soddisfazione di un bisogno. Ecco perchè lo shopping dà la sensazione di benessere. Le scelte infatti nascono dai sentimenti, quasi mai da un percorso razionale. Durante l’acquisto siamo coinvolti da emozioni positive e negative. Da un lato c’è la voglia di possedere un oggetto che genera sensazioni piacevoli, dall’altro, l’idea di spendere scatena una reazione di “sofferenza”. La decisione finale è frutto del bilancio fra i due.
Le aziende lo sanno e cercano di esaltare i sentimenti positivi “minimizzando” quelli negativi con varie tecniche a partire dal prezzo, dalle offerte “tre per due”, agli omaggi fino ad arrivare per somme -anche non sempre elevate- alla forma di pagamento rateale a “tasso zero”, in questo modo ci convincono che è possibile comperare sempre tutto! Ed è sempre in questo modo che molte famiglie si ritrovano a fine mese a dover pagare, rate su rate, il conto prosciugato, e… il frigorifero vuoto già prima di metà mese… però “abbiamo acquisto quell’accessorio griffato ” che mantiene alto il nostro livello di stima oppure ci identifica come dei… (bip).
Ma quanto è bello fare acquisti!