“Non è la specie più forte a sopravvivere, né la più intelligente, ma quella più pronta al cambiamento.” (Charles Darwin)
Darwin nella sua opera sull’evoluzione della specie dice che la specie che prevale in natura non è la più forte, ma quella che è più veloce ad adattarsi ai cambiamenti dell’ambiente, perciò quella che cambia quando si modificano le condizioni del suo ambiente. Secondo la teoria darwiniana, l’organismo più evoluto è quello che matura maggiori capacità e complessità organizzative in grado di armonizzarlo al suo contesto vitale. In questa identica prospettiva si muove anche l’anima, infatti ogni anima partecipa ai vari cicli evolutivi che attraversa la nostra specie, infatti il concetto di reincarnazione ha pure un livello collettivo.
La reincarnazione non ha senso se immaginiamo che le rinascite siano finalizzate solo al perfezionamento del singolo, infatti rinasciamo per evolvere come individui, ma anche per cooperare all'evoluzione dell'intero cosmo. L’anima non è l’entità limitata alla forza divina che agisce dall’interno del nostro essere, infatti con l’atto della morte ogni individualità può portare via con sé solo l'estratto del corpo eterico, ma deve lasciare il residuo della materia astrale con cui è stato intessuto nel prana universale. La parte eterica che non siamo riusciti a rendere immortale, e che non siamo riusciti a fondere all'interno della nostra individualità ritorna a far parte dell'energia del serbatoio energetico universale.
La nostra personalità e il nostro corpo sono i mezzi che usiamo per fare l'evoluzione personale, infatti dalle nostre scelte e dalle nostre decisioni a cui seguono delle determinate forme di azione dipende la qualità del nucleo che si solidifica intorno al nostro Io. Anche le intenzioni che sono celate dietro alle varie azioni concorrono alla qualità del nostro processo evolutivo, perciò anche le scelte inconsapevoli concorrono al processo evolutivo, poiché tutto ha una sua tonalità e qualità. L'evoluzione dell'uomo procede anche a prescindere dal suo consenso, ma la collaborazione della coscienza accresce la qualità del processo evolutivoLa nostra personalità influenza la qualità della nostra esperienza, infatti è la personalità che decide se sperimentare delle emozioni violente, delle emozioni colme di paura, oppure delle emozioni piene d'amore e di positività. E' la personalità che decide se vuole manipolare o vuole giocare con il mondo, decide se vuole sfruttare o se vuole amare il prossimo, perciò scegliamo noi il tipo di relazione che abbiamo con noi stessi e con gli altri. Si dice che se cerchiamo il potere o il controllo questo avviene perché la personalità egoica ci predomina, mentre se scegliamo dei rapporti d'amore e di compassione avviene perché sono attive delle esperienze che sono guidate dall'animaL'anima è la parte immortale che portiamo dentro di noi nel corso di tutte le nostre vite terrene, perciò imparare come avere percezione dell'anima non può avvenire nel campo delle esperienze di una vita e nella percezione di sensazioni che sono limitate ai 5 sensi consueti. L'anima ha degli organi di senso molto sviluppati e complessi, infatti i suoi organi percettivi sono multidimensionali, perciò non è facile imparare ad usarli. Poi c'è anche il problema che molti negano l'anima, perciò ne soffocano la voce, infatti si chiudono alla sua percezione limitando la loro esperienza percettiva a quella che è conoscibile dalla sensibilità sensoriale comune.La multisensorialità dell'anima si ridesta se ascoltiamo le intuizioni, perciò la conosciamo nelle sensazioni delicate e nella voce impercettibile dei presentimenti, perché l'anima usa sempre le forme più gentili di comunicazione. La comunicazione che usa l'anima hanno una dimensione percettiva molto sottile, infatti l'anima è abituata a leggere quello che si nasconde oltre la materia, perché l'anima legge nelle orme lasciate dalle cose. L'anima riesce a vedere il cuore caldo e generoso che è nascosto oltre l'apparenza più chiusa, come sa vedere il cuore arido e freddo che viene dissimulato dal sorriso gentile e cordiale.L'anima sa riconoscere la qualità delle correnti energetiche che sente oltre le cose che osserva, infatti l'esperienza delle vite più volte ripetute serve per imparare le manifestazioni della rabbia, l'odio, la violenza, l'amore, la compassione, l'armonia e così via. L'anima giunge nel mondo per imparare a riconoscere la qualità di questi flussi energetici che scorrono nell'organismo in cui è collocata, anche se non è sempre facile saper vedere la vera qualità dei vari flussi energetici.Riconoscere l'energia che scorre in noi non è un fatto semplice, perché l'energia va riconosciuta, va accettata e poi va saputa plasmare per ottenere una migliore personalità. L'uomo non è stato messo in un carcere, diceva Steiner, ma in un campo d'azione bello e dentro una casa meravigliosa, ma dipende dall'individuo il fatto di sentire di appartenere pienamente a questa dimensione, e di percepire la bellezza e la grandiosità del corpo in cui ci sentiamo adatti.Tutto dipende dalle condizioni dell'adattamento e non dipende dalla casa, infatti la figura umana è un'opera straordinaria perché è l'immagine della Divinità, e il funzionamento del corpo umano è grandioso. Forse è questa magnificenza che rende la condizione umana così deprimente, perciò il corpo diventa una prigione per l'essere meno evoluto che non sa adattarsi e che si sente vincolato in esso. Costui pensa che vive in una casa molto bella, ma che vi si trova rinchiuso impotente come dentro una prigioneNell'apertura ad una sensibilità sensoriale più estesa vediamo che al nostro interno esistono molte correnti diverse, perciò l'esperienza che ne facciamo ci insegna a distinguerle tra loro, perciò impariamo gli effetti dell'emozione e delle strutture psicologiche e fisiche con cui reagiamo. In questo modo impariamo a comprendere quali correnti interne producono pensieri costruttivi o distruttivi. Con il trascorrere del tempo e con l'esperienza impariamo ad identificarci solo con i pensieri che sono capaci di ricostruire e di guarire. Nel tempo impariamo a riconoscere e ad abbandonare ciò che in genera la negatività e che dimostra una mancanza di armonia interiore, con il tempo impariamo ad identificarci pienamente con la forza costruttiva dell'animaSe si vuole riconoscere la propria anima è necessario ammettere che questa parte di noi esiste e che possiamo entrare in relazione con la sua dinamica. Dobbiamo imparare ad accettare tutto ciò che l'anima produce e darle ciò che essa vuole senza volerla giudicare, perché se l'anima viene riconosciuta e valutata si sente considerata, perciò inizia a collaborare volentieri con la personalità. Nel momento in cui la nostra personalità riceve completamente l'energia dell'anima, anche la personalità ottiene un pieno potere. Questo è lo scopo del nostro processo evolutivo, perciò ogni esperienza che viviamo viene per favorire la costruzione dell'armonia tra la personalità e l'anima.Tutto quello che ci accade serve per attivare questa dimensione, infatti tutte le circostanze e tutti gli avvenimenti servono per farci fare un percorso che permette all'anima di brillare attraverso la nostra personalità. Il vero potere è quello di trovare la sintonia tra la personalità e l'anima, perciò questa è l'unica evoluzione che valga la pena di cercare nella vita. Questa convinzione fa capire che il progresso non si può limitare al lavoro di una sola vita, perché il tempo limitato di un ciclo così breve è insufficiente per sperimentare tutte le potenzialità dell'anima immortale.La durata di una sola vita è troppo breve per una componente che può vivere al di là del tempo, infatti la prospettiva dell'anima è immensa e la sua percezione va sperimentata anche oltre i limiti dell'interpretazione fatta dalla singola personalità. L'anima scende nella dimensione fisica più volte, infatti si reincarna sempre per sperimentare le energie delle diverse forme fisiche e psichiche, perciò in ogni incarnazione l'anima crea un corpo e una personalità diversi in cui si ammanta.Nel corso della vita l'anima percepisce attraverso i sensi fisici consueti, perché quegli strumenti sono la dotazione più idonea a quel ciclo particolare. In ogni vita si manifestano delle attitudini e delle abitudini che sono collegate alle lezioni che dobbiamo imparare quando abbiamo definito di rivestire una certa personalità. La personalità è la maschera che viene indossata dall'attore dell'anima per recitare il ruolo che è considerato ottimale per contribuire all'evoluzione singola e collettiva.Le nostre vite sono fatte da esperienze diverse con cui sperimentiamo l'amore, l'odio, la paura, la perdita, il guadagno, la tenerezza, il conflitto, il vuoto, l'abbondanza, la solitudine e così via: e tutte queste esperienze contribuiscono ad ampliare l'evoluzione dell'anima. Ogni nostra caratteristica fisica, emozionale e psicologica è adatta a farci costruire delle nuove qualità, perciò ogni talento che abbiamo è funzionale agli scopi evolutivi della nostra anima.A volte abbiamo un corpo forte, a volte abbiamo un corpo debole e malato, a volte abbiamo un'intelligenza acuta, altre volte ne siamo privi, alcune volte moriamo vecchi e altre volte moriamo giovani, oppure sentiamo una predisposizione alla felicità o all'infelicità, ma tutto quello che proviamo è finalizzato all’ampliamento delle esperienze dell'anima perché nulla è mai casuale nella vita. Ognuna delle esistenze che abbiamo vissute viene conservata nell'anima, perciò tutte le nostre esistenze e le esperienze contribuiscono a creare il tono particolare emesso dalla nostra essenza.La cosa notevole non è il tipo di esperienza che viene vissuta, ma nella polarità che scegliamo di usare nel vivere l’esperienza, perciò dobbiamo sapere che se sappiamo abbandonare la negatività, questo fatto aiuta l'anima nel vivere il presente, e giova anche nelle incarnazioni future. L'anima non viene limitata dal tempo ma viene limitata dalla qualità della sua percezione, infatti la negatività comprime la consapevolezza, in quanto la dinamica della paura e del dubbio limitano le potenzialità energetiche del corpo e della mente.Anche l'attivazione della percezione superiore ai sensi ordinari amplia la coscienza, perciò andare oltre questa limitazione percettiva offre un'esperienza di vita più felice e di maggiore valore. La personalità e il corpo sono gli aspetti esteriori, sono le maschere usate dall'anima, e una volta che hanno esaurito lo scopo vengono abbandonati. L'evoluzione non finisce dopo il ritorno dell'anima nella dimensione spirituale, infatti l'evoluzione dell’anima continua a progredire anche nella dimensione superiore.Buona erranzaSharatan