di Joseph Halevi
Ho letto i due libri di Shlomo Sand, il primo sull’invenzione del concetto di popolo ebraico, il secondo sull’invenzione del concetto di Israele. Ho trovato il secondo più interessante del primo. Il secondo affronta veramente il modo come è stata costruita l’idea di terra di Israele sia nel cristianesimo che dalle potenze coloniali ottocentesche in maniera del tutto seprata dall…‘ebraismo. e mostra bene come il sionismo si sia agganciato a quoi concetti, il romanticismo e nazionalismo tedesco figurano come un elemento determinante nella concezione europea della Terra di Israele e nella concezione assunta dal sionismo. Ottimo lavoro. Il primo è più problematico non perchè sia sbagliato, anzi è validssimo anche se scritto un po’ a valanga. Fu un odiatissimo best seller in Israele. Solo che non è valido solo per il concetto di popolo ebraico, vale anche riguardo i palestinesi, gli italiani, i francesi. ecc. Infatti Shlomo Sand vuole applicare la moderna etno antropo storiografia alla storia di Israele e del concetto di popolo ebraico. Egli inizia proprio mostrando che non esiste una realtà atavica di Italiani (discendenti dei latini, balle dice Sand), dei francesi (nos ancetres les Gaulois, balle plurime scrive Sand). La sua tesi è che i popoli non si formano naturalmente; naturalmente le varie componenti umane che finiscono per definire un popolo non sanno per niente a chi appartengono. La formazione di un popolo è un “construct” , una creazione determinata da processi politico-ideologici ecc. Prende in giro i greci moderni che credono di discendere dall’antichità. Si applica pienamente anche ai palestinesi. Prima della WW1 i palestinesi non sapevano di essere tali, le èites di Giaffa e Haifa pensavano solo limitatamente come palestinesi bensì si riferivano alla Siria. Non c’era divisone tra Siria/Libano/Palestina. Quindi anche il popolo palestinese è un’invenzione, un construct.
Tratto dalla pagina Facebook del Professor Halevi