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Maggiori difficoltà al Sud, dove ad arrancare particolarmente è la Basilicata.
Il rischio povertà si fa più concreto per le famiglie con figli piccoli
Nel corso del 2010, le famiglie italiane hanno visto assottigliarsi il reddito disponibile e contrarre il proprio potere d'acquisto. Secondo l'Istat, i poveri in Italia sono 8 milioni e 272mila, il 13,8% dei residenti. In base alle statistiche, una famiglia su cinque è classificabile come povera o quasi povera, per un totale del 18,6% delle famiglie italiane.
In condizione di povertà assoluta, spiega l'Istat, si trova il 5,2% della popolazione italiana, per u totale di 3 milioni e 129mila persone. Nello svolgere i calcoli, l'Istituto di statistica ha fissato la soglia di povertà assoluta al livello di spesa famigliare mensile pari o inferiore a quella minima necessaria per acquistare beni e servizi essenziali a garantire uno stile di vita accettabile per gli standard italiani.
Se in termini assoluti, l'indagine Istat ha riscontrato una sostanziale stabilità della povertà, bisogna rilevare come l'impoverimento abbia riguardato particolari fasce di popolazione, come le famiglie numerose. La povertà relativa, infatti, aumenta tra le famiglie con 5 o più componenti (dal 24,9% al 29,9%) in particolar modo se i figli sono piccoli.
Il rischio povertà relativa è presente anche in famiglie con un anziano che vive in famiglia (dal 18,2% al 23%) e quelle in cui è presente un unico genitore (dall'11,8% al 14,1%).
Il passo indietro delle famiglie con membri aggregati riguarda anche il rischio di povertà assoluta, per cui l'incidenza è passata dal 6,6 al 10,4%.
Il mezzogiorno l'area più in difficoltà
Particolari difficoltà si riscontrano, come spesso succede, nelle zone meridionali del Paese. La regione più in difficoltà è la Basilicata, mentre il fenomeno povertà è più attenuato in Lombardia.
Nello specifico Lombardia ed Emilia-Romagna sono le regioni con i valori più bassi dell'incidenza di povertà pari, rispettivamente, al 4,0% e al 4,5%.
Piemonte, Veneto, Toscana, Friuli Venezia Giulia e la provincia di Trento, si collocano su valori dell'incidenza di povertà inferiori al 6%.
In tutte le altre regioni del Mezzogiorno, ad eccezione di Umbria e Molise, la povertà è più diffusa rispetto al resto del Paese. Le situazioni più gravi si osservano tra le famiglie residenti in Calabria (26,0%), Sicilia (27,0%) e Basilicata (28,3%).
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