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le fantastiche avventure della Fenice - come far accadere le cose belle che desideri

Creato il 07 maggio 2011 da Lafenice
così stava scritto sulla copertina del numero di Aprile di Glamour.
cazzata” mi sono detta, inizialmente. Se ci fosse un modo di far accadere ciò che di bello desideriamo per la nostra vita, quelli di Glamour non credono che tutti gli abitanti della Terra lo starebbero seguendo? Non ci sarebbero più né carestie né guerre, povertà ed epidemie sarebbero completamente debellati dalla faccia della terra.. Dopotutto, chi può desiderarle?
A dispetto del nervosismo provato leggendo un titolo che, a mio avviso, partecipa alla creazione del mood “Mulino Bianco” (quello stato utopico in cui tutto và come nella vita è impossibile che vada) mi appresto a leggere l'articolo, una sorta di know how necessario per imparare ad avere un atteggiamento positivo nei confronti del mondo.
ah ok, ora ci siamo” mi dico: è la storia del “bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto”, della visione della vita che non dipende dai nostri occhi ma dal punto in cui noi la guardiamo.
potrebbe interessarmi” penso. Dopotutto, pur essendo una persona tendenzialmente positiva, finisco spesso per crollare nel baratro di limiti che non provengono da nessuno se non da me stessa, grossi macigni appuntiti che mi bloccano impedendomi di proseguire. Pesi inutili, anche perché immaginari, non supportati dall'evidenza di catastrofi tangibili.
Insomma spesso io stessa blocco me stessa. Alla faccia della collaborazione.
Così leggo: l'articolo è diviso in sette punti, ognuno dei quali simboleggia uno step diverso ed indispensabile per arrivare al “non più miraggio” che è l'atteggiamento positivo nei confronti della propria esistenza. È proprio da questo “mood” che dipende la riuscita o meno di tutto ciò che di bello desideriamo.
Primo step: consiste nell'inviare un sms di riconciliazione a qualcuno che non senti più da tempo, qualcuno con cui hai interrotto i rapporti per un qualsivoglia motivo.. “G.” dice la mia mente, subito, senza esitazione.
Era la mia migliore amica, e la rottura con lei è avvenuta nel corso di una delle mie tante operazioni “tabula-rasa”, quei momenti in cui mi libero della zavorra accumulata per muovermi con più agilità. Nella suddetta operazione, cadde anche un'altra amica storica, L, anche se (questa sicurezza è incrollabile) della sua caduta ed uscita dalla mia vita sono più che felice, anzi sollevata!
Stare con loro era diventato un peso insostenibile: c'erano sempre frasi del tipo “non sapete che fatica vivere la mia vita” (sapessi della mia, carissima stronza!), o “raggiungere i MIEI desideri costa talmente tanto sforzo e sacrificio che a volte non so nemmeno come faccia ad uscire con voi”, oppure “siete le mie amiche del cuore, senza di voi non so come farei” (e poi quando veramente hai bisogno di qualcuno, lei è con altri amici del cuore senza i quali non riuscirebbe a sopravvivere!).
Ma tralasciando questa piccola parentesi esplicativa, il tutto è ormai acqua passata. L'armata della Fenice ha risolto il problema, sfogandosi con un bel 48 e dichiarando una guerra senza quartiere “ai fardelli senza senso” nonché alle “perdite di tempo, di energia, di vita”. Ma, sotto i cingoli del mio carro armato, è finito anche chi non doveva finire.
Vedete, non rimpiango una sola delle mie azioni: quando qualcuno di voi mi definisce vulcano ha ragione. Lo sono, sia nel bene che nel male, è il mio marchio di fabbrica, quella condizione da cui non posso e non voglio nemmeno separarmi. Quando amo lo faccio con passione e trasporto, e lo stesso vale per ogni altro singolo sentimento.
Non sono una persona diplomatica, non ho mai avuto mezze misure. Quando sono arrabbiata non dico menzogne, semplicemente ho il coraggio di dire tutto ciò che penso a chi mi sta davanti, e non mi rimangio nulla, perchè non ha senso farlo.
Per questo non rimpiango mai le mie sfuriate: non perchè mi abbiano sempre portato eventi positivi (anzi, la maggioranza delle volte no), ma perchè rimpiangere questo mio modo di affrontare la vita, significherebbe non accettare una parte fondamentale di me stessa, quella parte che stringe i denti e va avanti anche se le costa fatica.
Però, non essendo perfetta, ho commesso il grande errore di valutazione di paragonare due persone totalmente diverse, sradicandole entrambe dalla mia esistenza.

Errore a cui è giunto il momento di rimediare
.
Dopo molti respiri, prendo il cellulare e le invio un messaggio.
Le chiedo scusa. Per averla fatta soffrire, perchè so che l'ho fatto.
Non mi aspetto nessuna risposta, non ho il diritto di aspettarla.
Ma la risposta arriva: è un sms riconciliatore.
Ed anche se, magari, non la rivedrò mai più e queste parole dovessero cadere nel vuoto del silenzio, io ora mi sento bene.
Ho perdonato a me stessa un grosso errore. Ed ho fatto del mio meglio per correggerlo (e continuerò a farlo!!).
Buona Giornata e buona fortuna a tutti!!!
PS: ora provo anche gli altri punti!!

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