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Le firme pazze del conte Max

Creato il 16 ottobre 2012 da Albertocapece

Le firme pazze del conte MaxVoi non lo sapete, ma magari, avete firmato l’appello perché D’Alema sia ricandidato, nonostante i cinque lustri passati in Parlamento  Si è scoperto infatti che il documento di appoggio alla persistenza del conte Max è firmato anche da persone che mai si sarebbero sognate di aderire a un simile invito. La tecnica pare essere quella del peggiore spam: ti mandano una mail per chiedere se vuoi aderire, ma se ne fregano totalmente di aspettare una risposta e ti inseriscono d’ufficio.

Il povero Peppino Caldarola non ha fatto in tempo a scrivere che Veltroni e D’Alema si faranno rimpiangere che arriva l’incredibile notizia delle firme false, apposte  all’insaputa del Pd, di Baffino e dei medesimi sottoscrittori. Una vera e propria sagra dell’insaputa che sembra degnamente coronare il tramonto di un’epoca politica dove la frode, la malafede non hanno nemmeno bisogno di essere frutto di un intenzione diretta o di un lucido disegno, ma nascono per germinazione spontanea. Le spore del gioco di potere, della noncuranza, della confusione e dell’impunità  si sviluppano ormai da sole appena trovano un minimo di spazio: sono pervasive, ubique, inarrestabili e ormai vivono di vita propria , non hanno più alcuna necessità di essere coltivate.

Si sarà pure trattato di un incidente, di un equivoco, di un errore, ma questo è risultato che restituiscono le operazioni di potere dentro il tessuto di potere.  D’Alema nel suo tentativo di rimanere ancorato come un’ascidia alla poltrona parlamentare, avrebbe potuto rivolgersi a un pubblico più vasto, pensare a una sorta di petizione da firmare anche ( e perché no? ) sul web come tante altre forse più fondate. E probabilmente qualche migliaio di adesioni le avrebbe raccolte. Però questo sarebbe stato inefficace: non avrebbe potuto chiedere la propria salvezza con un documento che non la contempla esplicitamente, ma sembra principalmente occuparsi dei problemi del Sud; la firma di semplici elettori non avrebbe avuto sul partito lo stesso impatto dell’adesione di quadri del partito e di notabili in qualche modo influenti nel voto e nella vita locale perché com’è noto i cittadini non contano nulla;  non avrebbe avuto lo stesso peso sugli apparati assai più sensibili a questi argomenti che alle idee.

E’ in questo sfondo di autismo della politica e di superficialità, di stanze chiude e arcana imperii che è maturata la disastrosa gaffe. E se anche il leader maximo non ha una responsabilità diretta nella firme false,  ha tuttavia una responsabilità storica nell’aver contribuito a creare il mondo di relazioni e di potere dove tutto questo è possibile, anzi del tutto normale. E su questo c’è davvero da farci la firma.


Filed under: Pd Tagged: D'Alema

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