Cut!
No, non è un invito a tagliare qualsiasi cosa vi capiti sotto mano. Può essere però un modo per condensare in una sola parola il mondo di Le Forbici Di Manitù, in ordine alfabetico: Vittore Baroni, Andrea Landini, Enrico Marani (dei T.A.C.) e Manitù Rossi, nati agli albori degli Ottanta e ancora oggi attivi (l’ultima uscita, per la Snowdonia, è del 2010), con una storia lunga e piuttosto articolata che potrete approfondire nel corposo e dettagliato libretto di questa uscita.
Automitoantologia è chiaramente una sorta di provocazione (seria, sia chiaro) che serve a testimoniare una capacità di concepire la musica (tutte le musiche) pop come poche volte ci è capitato di constatare (“Billie Rising” è paradigmatica in tal senso, dentro c’è di tutto). Questa selezione, questi “tagli”(molti dei quali risentono, per ammissione dei protagonisti stessi, di produzione approssimativa) evidenziano l’innata capacità dei Le Forbici Di Manitù di muoversi come agitatori culturali underground, sempre alla ricerca di quella “weirdness artistica” che nel nostro paese non è mai venuta meno (pensiamo in campi diversi a figure “aliene” come Paolo Uccello, Giuseppe Arcimboldo o Antonio Ligabue), tanto per sottolineare che i linguaggi presi in esame sono spesso i più eccentrici possibile, e se conoscete il percorso di Baroni legato alla “mail art” (col moniker di Lieutenant Murnau) e le collaborazioni della band con gli artisti Gianluca Lerici/Professor Bad Trip e Massimo Giacon, tutto dovrebbe risultarvi più chiaro. Il disco, perciò, è un godibilissimo bignami delle più disparate atmosfere, il bodyrock mischiato al folk di “Let’s Network Together”, lo sci-fi in salsa electro di “Tormento E Visnu” e “Damento Tan Creppo” (quest’ultima estratta dalla tape “Saliva Calda”, uscita per la loro Rosa Luxemburg Corporation); “Vinyl Love Junkie” è poi affettuoso peana verso il formato preferito di molti appassionati di musica (e non potrebbe essere altrimenti, dato che questi signori hanno “praticato” con tutti i formati possibili, o quasi). In questo marasma di recuperi c’è posto pure per “Il Mal Della Pietra”, marcetta ottusa dedicata ai calcoli ai reni (è cosi che lo definiscono in terra reggiana), che trapana il cervello con felice incedere sempre elettronico. Non dimentichiamoci che tra i collaboratori c’era il misterioso Satana Cianciulli, cantante che entrava ed usciva dalla band a più riprese. In “Do The Murnau” sembra di ascoltare dei Silver Apples meno enigmatici, e ci sarebbe anche “Tagliare”, forse il brano manifesto di Automitoantologia (ma faremmo comunque torto alle altre composizioni) con la voce della piccola Erika Ciani che si innesta negli arrangiamenti colorati degli emiliani. Altro vertice è “Aria Dura”, dedicata proprio a Cianciulli, traccia ossessiva con refrain killer, che abbiamo avuto il piacere di ascoltare anche nella sua complessa versione estesa (in allegato alle prime cinquanta copie). Mesta è poi la versione di “Io Ho In Mente Te” (resa celebre dagli Equipe 84), col fondatore Manitù Rossi che sembra quasi cantare all’alba in una balera di periferia, con l’inserviente che nel frattempo sta rassettando il locale. Per riprenderci dal bailamme di riferimenti e suggestioni arriva infine il sonoro ceffone tutto fregole electro pop di “Preti Pedofili”, e si giunge alla fine del viaggio, con gli occhi stanchi per aver letto con curiosità le lunghe note del libretto. Non mancano il saggio dello storico collega di Baroni stesso, Walter Rovere (per anni insieme a scrivere per Rumore) e una lunga intervista di Alessandro Achilli a Rossi. Ultima considerazione: rimane forte la voglia di cercare/rovistare ancora tra le mille uscite di questa band che ha fatto del détournement stilistico, e dell’ironia, una vera e propria arte, e che dunque resta entità sui generis per eccellenza.
P.S.: la raccolta è dedicata alla memoria di Massimo Pavarini (anche lui passato per i T.A.C. di Simon Balestrazzi), loro storico collaboratore, precocemente scomparso.
Tracklist
01. Fuoco
02. Sansone E Dalila
03. Tormento E Visnù
04. Damento Tan Creppo
05. Land Of 1000 Headhunters
06. Meteorite In Avvicinamento Alla Tua Finestra
07. Let’s Network Together
08. Vinyl Love Junkie
09. Billie Rising
10. Il Mal Della Pietra
11. Do The Murnau
12. Totem
13. Tagliare
14. Division 6
15. Aria Dura
16. Tiki
17. Planet X
18. Io Ho In Mente Te
19. Do Androids Sing Electric Lullabies?
20. Not Ray
21. Religion
22. Preti Pedofili (Editum Brevis)