A volte mi chiedo se i sogni hanno un quadro preciso, uno schema. Passeggiando quà e là per la piazza di Harajuku ci penso spesso, soprattutto ora che la vedo vuota e silenziosa. Nessuno la popola come succede ogni giorno. Ne riesco a vedere il contorno. Un contorno che sento mio, non come quello degli altri.
Gli altri vedono altro e io vedo ciò che ho dentro: un cielo azzurro con qualche nuvola bianca e morbida come panna.
Nulla di più semplice e nulla di più bello. Un sogno che si concretizza piano piano ma di cui almeno vedo i disegni, i suoi confini.
E io sono così felice. Ma al tempo stesso la paura rende così fragile i suoi confini da rischiare di spezzarli.
E' così difficile vivere i propri sogni e disegnarli? A volte si ha paura solo di romperli, e perderli per sempre.
Ma non demordo, continuo a guardare la piazza e capisco che il mio sogno è proprio come lui: con una forma, e sembra immenso.