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Le fotografie da sogno di Diana Debord

Creato il 24 novembre 2014 da Wsf

Protagonista dell’intervista è Diana Debord, nata a Novara nel 1984, fotografa d’arte autodidatta, particolarmente legata alle ambientazioni oniriche e al surrealismo.
La cura e i colori l’avvicinano ai Preraffeilliti, come pure le figure femminili così eteree. Interessata alla neurologia dei sogni hanno sviluppato in lei uno stile fra il simbolista e il surreale dove c’è una ricerca dell’ego e della follia, della morte e della confessione al mondo naturale.
Il suo intento è quello di raccontare frammenti di sogni, allo stesso modo noi li ricordiamo al mattino.

garden of deceptionsgarden of deceptions

 

The RavenThe Raven

Diana dimmi cos’è l’arte per te e come convivi con essa?

l’arte è da sempre una grande passione per me, che per un periodo ho pensato di diventare storico dell’arte. l’arte è liberazione, rivoluzione, è inutile e al tempo stesso essenziale per l’essere umano.

Il tuo mondo espressivo è legato prevalentemente alla figura femminile. Parlacene.

come molte bambine durante la mia infanzia ho faticato a trovare modelli cui ispirarmi che non fossero principesse o casalinghe! la vita di una donna è molto difficile, persino nell’arte e in fotografia molti uomini mostrano le donne sempre nello stesso modo. il lato onirico e macabro delle donne mi interessa e mi ispira, le donne oggetto per nulla.

lifebloodlifeblood

 

The Red ShoesThe Red Shoes

Le tue fotografie inoltre sono un mescolarsi fra realtà e fantasia, c’è bisogno di questa fuga?

nella società dominata dal capitale è necessario, anzi vitale ritrovare una dimensione fantastica: c’è bisogno di bellezza e sogno nella vita quotidiana. le città stanno diventando oggettivamente brutte, così come le persone, stereotipate e disposte finanche a cambiare i propri connotati per conformismo. i musei sono pieni di cose orrende, fatte solo per vendere. io preferisco immaginare, creare e mostrare qualcosa di fantastico, piuttosto che uniformarmi a tutto questo.

Quando fotografi, quali sono i tuoi intenti? Cosa vuoi trasmettere a chi guarda?

immagino i miei lavori come sogni da sbirciare attraverso il buco della serratura.

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Quanto di te c’è nelle tue fotografie?

credo che essere artisti significhi principalmente mettere qualcosa di sé in quello che si crea… i miei gusti, ispirazioni, idee, sentimenti, tutto confluisce nei miei lavori, ed è bellissimo quando altre persone colgono citazioni e riferimenti nel loro vissuto. forse è lì che raggiungo davvero lo scopo!

Secondo te l’arte imita la vita o la vita imita l’arte?

non sono un’esteta, anche se amo il bello. l’arte è arte e la vita è vita, le due cose percorrono binari differenti ed entrambi sono grandi misteri, impossibili da spiegare. l’immaginazione è l’unica realtà che per me ha senso descrivere.

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Come vedi il futuro dell’Arte in Italia?

finchè l’arte, in tutto il mondo e non solo in Italia, rimarrà così ancorata al profitto e al clientelismo, non vedo nulla di buono. gli artisti sognano, osano, immaginano? se la risposta è no, l’arte è in decomposizione.

Ci sono fotografi a cui t’ispiri?

tendo ad ispirarmi più alla pittura che alla fotografia ma sicuramente ci sono dei fotografi che seguo e per cui nutro grande ammirazione: su tutti Julia Margaret Cameron e Man Ray; tra i contemporanei invece Brooke Shaden, Oleg Oprisco, Sparrek.

The future unfoldsThe future unfolds

Come ti rapporti con il “sistema arte”, curatori, galleristi ecc?

il sistema arte è una giungla, ci sono troppi lupi travestiti da agnelli… pensiamo a quelli che promettono di promuovere gli artisti ma nella realtà affittano pareti spillando soldi ai suddetti. un musicista viene giustamente retribuito se suona in un locale, perché mai un pittore dovrebbe pagare per esporre? l’arte è elitaria sia per chi ne fruisce che per chi la fa: troppo difficile per un giovane squattrinato provarci. l’arte dovrebbe uscire dalle gallerie dei quartieri alti ed entrare nelle case popolari.

Eventi Futuri?

sto progettando di portare la mia mostra personale “Visioni di Poe”, ispirata dai racconti dello scrittore Edgar Allan Poe in una grande città italiana, e continuare con i workshop di fotografia fine art.

The Grapes of WrathThe Grapes of Wrath

Website: http://www.dianadebord.com/

Twitter: https://twitter.com/dianadebord

Facebook: https://www.facebook.com/dianadebordphotography


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