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Le Galattiche Interviste di GiocoMagazzino: Angelo "Sommobuta" Cavallaro!

Creato il 07 maggio 2015 da Marco Giorgio @MarcoGiorgioGM

Le Galattiche Interviste di GiocoMagazzino: Angelo

Grazie a te per l'ospitalità! In realtà è una domanda nebulosa, nel senso che il famigrato nickname mi è stato "affibbiato" in terza media. Giocavamo con il dizionario giapponese della sorella di un mio amico, cercai la parola "maiale" e uscì fuori che era "buta". Dato che nonsoperqualemotivo mi hanno sempre ritenuto una persona saggia, iniziarono a definirmi "Saggio sommo Maestro di tutti i Buta". E dovendo, molte ere internettiane fa, scegliere un nickname per WinMX, ed essendo "sommomaestrosenseibuta" troppo lungo, optai per sommobuta.

Dopodichè sommobuta fondamentalmente è la parte "nerd" di Angelo Cavallaro. Né più, né meno. Gli abbiamo solo trovato un nome carino.

2) Ricordo che ti ho scoperto qualche anno fa, se non erro era nel 2012. Lo stesso giorno trovai su Google un tuo articolo dove spiegavi i "5 Validi Motivi per Non Leggere One Piece", mentre più tardi un tuo video dedicato alla "Saga dell'Isola degli Uomini Pesce". Hai la particolarità di essere sia blogger che youtubers, sei uno dei pochi che riesce a gestire ad alti livelli entrambi i media. Sei nato prima come blogger o youtubers? Tutt'oggi ti senti più l'uno o l'altro? Trovi difficoltà a gestire entrambi i media?

I 5 validi motivi per non leggere One Piece rimangono uno degli articoli più letti, disprezzati e denigrati di tutta la blogosfera. Ma fu divertentissimo scriverlo.

Ad ogni modo non mi sono mai sentito uno youtuber, né mi ci sento tutt'ora. Faccio video esclusivamente perché mi diverte farlo, ma non credo che siano di così "alto livello". E di tutti i video presenti sul canale di One Piece Report, probabilmente ne salvo solo 2 o 3.

Viceversa, mi sento a pieno titolo un blogger. Quello sì, senza ombra di dubbio. Il blog è il media che sento "mio", sono nato blogger (nel lontano 2004, con la piattaforma che l'allora MSN metteva a disposizione per chi utilizzava quel servizio di chat) e morirò blogger.

La difficoltà, almeno in quest'ultimo periodo, sta tutta nei tempi. Non nella gestione. Mi piacerebbe dedicare più tempo a YouTube e più tempo al blog, ma tra impegni, lavoro e altre amenità, se devo scegliere tra scrivere/girare/montare un video su YouTube e scrivere/formattare/condividere un articolo per il blog, preferisco di gran lunga il blog.

Le Galattiche Interviste di GiocoMagazzino: Angelo

3) Sono nato su Blogspot, solo attualmente con GiocoMagazzino mi sto affacciando su Youtube. Il tubo è un posto che mi spaventa: non lo capisco proprio, mi sembra un "puttanaio" di qualunquismo e scopiazzature. Poi vedo te, Dario Moccia, CavernadiPlatone e molti altri youtubers che credono non quello che faccio e mi ricredo sul tubo. Forse c'è ancora una speranza. Te come lo stai vivendo Youtube in questo periodo? Cosa ne pensi? Come vedi il futuro della piattaforma video più famosa al mondo?

Penso che YouTube oggi sia quello che erano i blog 10 anni fa. È la nuova frontiera dell'opinione. E sì, è un puttanaio.

Il blog, come "media" è più "elitario". Per il semplice motivo che per scrivere su di una piattaforma virtuale e "provare" a farla diventare "famosa e virale" (virgolette d'obbligo) devi almeno saper scrivere in un italiano decente, oltre che avere un paio di idee chiare (altrimenti con il primo articolo rischi di sputtanarti bruciandoti in partenza); quindi non è proprio un qualcosa"per tutti".

Viceversa qualunque imbecille, di fronte a una telecamera, riesce a dire 4 puttanate (perdonate il francesismo) in croce.

Va detto però che YouTube Italia ha delle vere eccellenze., Le persone da te citate (Dario, Domenico, ma anche Marco Ferraris - 88Ferro, o Il Tizio Qualunque) ne sono l'esempio lampante, anche perché i loro video sono decine di spanne superiori ai loro "competitor" anglofoni. In buona sostanza, per quanto riguarda il fumetto, a livello mondiale, i migliori YouTuber sono proprio quelli italiani.

4) Capovolgo la domanda numero tre. Tempo fa commentai sulla pagina Facebook di Dario Moccia: il buon Dario lasciò un tuo articolo (molto probabilmente sul primo Saggio di One Piece). Commentai scrivendo che ti consideravo uno dei miglior blogger in circolazione: subito dopo mi risposi con un sentito ringraziamento. Dopo tutti questi anni, ancora oggi la penso così! Non lo dico per "accattivarmi" le tue simpatie, rimango sempre affascinato dai tuoi articoli, dai tuoi pensieri e dal tuo stile di scrittura. Si vede che ti piace quello che fai, mettendoci passione... Quanto credi nella blogsfera e nella figura del blogger? Come pensi che si evolverà la blogsfera ?

Diciamo una cosa: quando io parlo di Dario Moccia, o quando Dario Moccia parla di me, entrambi (naturalmente parlo per me, ma credo valga anche per lui) siamo poco oggettivi, per il semplice fatto che entrambi siamo sostenitori dell'altro. Dario, da fan butico e lettore uanpisoso, mi regalò un bellissimo disegno di un "sommobuta supermanizzato" quando nemmeno era su YouTube (parliamo di oltre 4-5 anni fa), e mi conquistò quando sottobanco mi passò il primissimo Pokèmon Revolution. E già allora si vedeva che aveva quella marcia in più e quella genialità che poi l'ha contraddistinto e l'ha fatto diventare (a pieno titolo) una di quelle eccellenze di cui parlavamo sopra.

Ma ribadisco: quando parlo di Dario Moccia sono di parte, quindi posso anche non fare testo.

Per quanto mi riguarda, grazie per i complimenti. Fanno sempre piacere. Ed è inutile nasconderlo.

Personalmente penso che col tempo la blogosfera sia destinata a un lento e progressivo declino. Non scompariranno i blog, ma rimarranno in piedi solo quelli più vecchi e conosciuti. Il motivo è semplice: l'utente medio ha una sopportazione e un'attenzione media pari a zero. Lo standard per la loro attenzione sono i 140 caratteri di twitter, un meme su Facebook o un video di 2 minuti al massimo su YouTube. Andare oltre non ne vale la pena ed è una perdita di tempo.

Perché quindi sprecare 5 minuti a leggere un'articolo di 500/1000 parole su di un blog?

Questo non vuol dire che mollerò la blogosfera. Anzi, è lo sprone che (quasi) ogni giorno mi spinge a scrivere qualcosa nel mio angolino sperduto ai confini del web.

Le Galattiche Interviste di GiocoMagazzino: Angelo

5) Sommobuta e One Piece sono ormai sue parole imprescindibili. Non c'è altro d'aggiungere! Come è nata la passione? Che ne pensi di queste ultime saghe? Cosa prevedi il futuro di One Piece? Ma sopratutto... quante volte ti hanno detto "Quando esce il One Piece Report"?

Sono uno dei lettori di One Piece della prima ora. In Italia la maggior parte delle persone si è avvicinata al manga vedendo il cartone animato, io invece lessi il primo capitolo non sul primo volume, bensì su Express, una rivista Star Comics che tentava di emulare, in piccolo, Shonen Jump, tra la fine degli anni '90 e gli inizi del 2000. Sono pochi i manga che mi hanno conquistato sin dal primo capitolo, e One Piece è stato uno di questi.

Personalmente le ultime saghe mi stanno divertendo, e questo (almeno per me) è la cosa più importante, al netto di mancanze, dimenticanze, errori, plothole e momenti WTF?!

E non le conto più le volte che mi chiedono dei Report. Mi spiace non riuscire a dedicare il tempo che vorrei, e mi spiace di cuore di non riuscire ad accontentare sempre tutti quelli che mi chiedono un parere "vivavoce" sul capitolo settimanale.

6) Parliamo del Sommobuta scrittore: i tuoi saggi di One Piece e Capitan Tsubasa (Holly & Benji) stanno andando davvero molto bene su Amazon. Raccontaci: come è nata l'idea dei saggi? E' stato un lavoro duro? Ti aspettavi tutto questo successo?

No, non mi aspettavo che i saggi fumettistici diventassero dei veri e propri bestsellers, non mi aspettavo di diventare uno degli autori indipendenti più recensiti in assoluto su Amazon Italia (se dico "più venduti" scoppia la rivolta popolare). Probabilmente gran parte del merito va anche a Carlo Beccarelli, il copertinista dei saggi su One Piece, e Giordano Efrodini, che mi ha aiutato con la composizione finale della copertina del saggio di Holly e Benji.

Perché si sa che una bella copertina vende il libro.

Va detto poi che ogni volta che esce un mio saggio su One Piece tutta la community italiana a tema si mobilità per me, quindi si raggiungono in proporzione decine di migliaia di persone. E la cosa non può farmi che piacere.

Anche se rimane comunque una grandissima sorpresa.

L'idea per i saggi su One Piece nasce dalla voglia di raccontare cose che, per motivi di tempo (e di esposizione) non ho mai avuto modo di esporre nel corso dei vari One Piece Report. Con un libro posso essere esaustivo su tutte le cose di cui intendo discutere, con un video, durasse anche 1 o 2 ore, sarei sempre lacunoso. Quindi i saggi su OP vanno a coprire tutte le falle presenti nei miei video perché raccontano nello specifico cose molto, molto particolari.

E sì, hanno richiesto entrambi un duro lavoro di ricerca. Un anno per il primo saggio, e altrettanto per il secondo. Ma ne è valsa la pena, mi sono divertito parecchio.

Viceversa conoscevo molto bene le fonti di cui mi sono servito per il saggio su Holly e Benji, che è nato un po' per caso. Dato che in molti mi scrivono volendo sapere qualcosa di più riguardo alle varie serie presenti nel manga, mi sono ritrovato a pensare: "Ok, ora scrivo un articolo #totaletombale su tutte le serie di Capitan Tsubasa, così quando qualcuno mi chiede qualcosa, reindirizzo il richiedente sul blog."

Ma mi sono accorto, dopo aver iniziato a scrivere quell'articolo, che arrivato intorno alla 2500° parola ancora non ero entrato nel vivo del discorso. E che per fare un discorso esaustivo avrei avuto bisogno di uno scritto lungo almeno 10 volte tanto. L'idea dell'articolo diventava impraticabile, e così è nato il saggio.

E (ammetto candidamente) è stata una gran botta di culo averlo pubblicato a ridosso dei Mondiali, dato che in quei mesi, guardacaso, c'è stato il "revival" di Holly e Benji. E il saggio si è trasformato, contro qualsiasi pronostico, in un altro bestseller. Giuro che non ci avrei scommesso due lire...

7) Altra domanda secca: il Butasbookmark. Quanta importanza possiede il tuo secondo blog interamente dedicato alla lettura e ai libri?

Purtroppo ho fatto male i calcoli, non ho tenuto conto di alcune cose che sono successe negli ultimi mesi, e sebbene il blog dedicato interamente alla lettura è un qualcosa che è piaciuto a tutti sin da subito (anche per il taglio goliardico/serioso), è probabile che l'esperimento venga interrotto. Allo stato attuale mi è impossibile conciliare il tutto. Ma ci sto ancora pensando, anche perché nell'ultimo periodo ho fatto davvero delle eccellenti letture. E non sarebbe brutto condividerle con gli altri.

8) Adesso vorrei parlare di Sommobuta nel "privato"... Qualche tempo fa, sul tuo blog, ci hai raccontato la notizia della tua partenza per l'Inghilterra. Come sta procedendo questa tua avventura in salsa british? Ti manca l'Italia e Napoli?

Come per tutto, procede tra alti e bassi. Londra è una gran bella città, ma non sono sicuro di volerci rimanere "per sempre". È probabile che una volta consolidato l'inglese a livello di un nativo, mi cerchi un posto tra le colline nebbiose di qualche villaggio sperduto inglese. Ad ogni modo, le cose stanno andando bene. Dell'Italia e di Napoli mi mancano solo poche cose: la mia famiglia, la pizza, la fumetteria e il bidè.

Le Galattiche Interviste di GiocoMagazzino: Angelo

9) Parliamo di un Sommobuta "inedito". A noi di GiocoMagazzino ci piace troppo giocare: prevalentemente ai giochi da tavolo, ma non disdegnano videogame o simili. Esiste un Sommbuta ludico? Se si: a cosa gli piace giocare?

Fino a qualche tempo fa parlavo molto spesso di videogame. Sin da quando ero un poppante sono cresciuto a pane e videogiochi, faccio parte di quella generazione nata coi cabinati e svezzata con le prime consolle, dal Nintendo al Master System, passando per Super Nes e Mega Drive. Eccetera eccetera...

Stesso discorso per i giochi da tavolo, noi nati a metà degli anni '80 abbiamo avuto un'infanzia felice, in cui la televisione ti bombardava di pubblicità di giocattoli in cui erano presenti miliardi di giochi da tavolo.

Indovina Chi?, L'allegro Chirurgo, Brivido, Il pirata Pot Pot, Mauro Mauro Dinosauro, Forza 4 e altri sono stati fondamentali per me. Crescendo poi siamo virati verso Risiko!

Con i miei amici, per tutti gli anni del liceo e dell'università siamo stati dei Risiko "addicted" in maniera spropositata. Ce li avevamo tutti. Dalla versione base, a Futurisiko, passando per il (bellissimo, forse il più bello, almeno per me) Risiko +(in cui la plancia di gioco è limitata all'Europa della prima guerra mondiale), fino al fantasmagorico SPQRisiko, ambientato nel corso dell'Impero Romano.

In genere ne parlo poco, ma sono un piccolo intenditore anche io di giochi da tavolo... :D

10) Ultimamente ti abbiamo visto un po assente dai media, ma ogni tuo ritorno ci fa sempre piacere. Vuoi deliziare i nostri lettori con qualche chicca, news o progetto futuro?

L'idea, per la seconda parte dell'anno, è metterci più impegno con i video. Il canale di One Piece Report subirà un restyling, dato che ho intenzione di iniziare a parlare anche d'altro. Ma soprattutto, da fine maggio, aprirò un canale dedicato ai fumetti unicamente in inglese. Sono curioso di vedere se è possibile "esportare" il "modello youtubico fumettoso italiano" nel mondo anglofono. E vedere che effetto fa.

- personalmente credo che mi snobberanno tutti bellamente, ma lo facciamo comunque con piacere -

11) Ok, diciamo che la chiacchierata può finire qui. E' stato un immenso piacere: tutta la redazione di fa l'augurio di continuare così oltre di crescere sempre più! Per finire: lasci un saluto ai nostri lettori?

Un saluto enorme ai lettori di GiocoMagazzino, che hanno un padrone di casa che è davvero un Signore d'altri tempi.

L'intervista si conclude qua. E' stata davvero una bella chiacchierata, ringrazio Sommobuta per la sua immensa disponibilità! Vi invito tutti a passare sui suoi media, non ve ne pentirete.
Spero che l'intervista vi sia piaciuta: per ogni dubbio, domanda e riflessione non esitate a commentare. Grazie a tutti: ci si vede al prossimo post (e alla prossima intervista)!


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