E se tu mi dicessi: “Le grandi domande
figlia mia,
le grandi domande non son fatte per andare
sono fatte per restare”.
Ti risponderei:
“Papà, di domande ne ho quante ne vuoi,
la mamma lo sa bene
che non le riesco a contare.
A domande ripetute vi ho abituato.
Come quando, da bambina,
sedevo in salone e chiedevo stupita:
Potrò portare la gonna in Paradiso?
E le domande non sono finite là:
E se i biscotti si bruceranno in forno?
Per arrivare all’adolescenza:
E se l’amassi invano?
E infine, da adulta,
La morte cos’è?”.
Dov’è la morte?
Lo chiederei a tutti:
sarebbe la prima domanda da pronunciare
per tutte le conoscenze distratte
che si fanno nella vita.
Almeno nel punto limite,
dovremmo trovare un senso tutti.
Ornella Spagnulo