Le infedeltà femminili: introduzione.

Da Gattolona1964

Lo avevo promesso e oggi è il pomeriggio adatto per iniziare timidamente a parlare del vasto e non più inaccessibile mondo delle traditrici donne. Lo avevo accennato nelle tre parti precedenti, riguardanti le infedeltà maschili e volente o nolente, non posso tirarmi indietro. Sarà argomento delicato da affrontare, non privo di molte ombre e molte luci. Non desidero difendere la categoria o scusarla, come al solito mi limiterò (se ci riesco!) a riportare i fatti senza giudicare e nemmeno farmi meraviglie, che puntualmente poi si attaccano alle merlette (traduzione: maniglie) degli usci. Opto come mio costume per la sincerità, la mia età me lo consente, ne approfitto dunque! Non vorrei essere di parte essendo anch’io femmina, soffermandomi un attimo sulla parola femmina e non donna, figlia, moglie e mamma, come effettivamente sono. Nonna non ancora, anche se spero di diventarla. La questione ha inizio millenni di anni fa con la signora Eva, che desiderosa di assaggiare la mela, tradì senza pensarci più di tanto, il nostro Adamo. Pensando che la mela del melo vicino, fosse più gustosa e saporita. Punto primo e per mettere le cose in chiaro, ci hanno detto e scritto e noi ci abbiamo creduto (o no?), che le prime a tradire siamo state noi donne e non voi maschietti e con questo marchio a fuoco indelebile abbiamo la patente a vita, di Traditrice Emerita. Veniamo a tempi più recenti nei quali, capovolgendo le situazioni si optava per il matrimonio di comodo, vantaggioso, riparatore o aggiustatutto. Quel matrimonio che si doveva fare perché a ventidueanni se non eravamo già passate di ruolo con le nozze e con l’inevitabile prole, a comprova del matrimonio felice, si assumeva il controruolo di zitella acida, o nubile, o ai giorni nostri single. Per scelta e ci credo poco, o per i casi sfortunati della vita (e ci credo ancor meno), è nata la possibilità sfruttata da molte di noi, di poter rimanere single. Non dimentichiamoci che una donna coniugata è sempre guardata con occhio di riguardo, assume l’aria da signora per bene, acquisisce  quel pizzico di autorevolezza e serietà che la contraddistinguono, da colei che è sola, cioè senza compagno ufficiale, pertanto possibile facile preda, di stupide idee arcaiche maschili.  Anzi per meglio dire il titolo spesso ambito di Signora, può portare a ricevere sguardi chiari, con occhi languidi e tentatori,da parte di uomini altrettanto sposati e avvezzi alle conquiste. Come il fu serpente dell’Eden, che giocò molto bene le sue carte e fece capitolare la nostra progenitrice.  Chi ha in mente la conquista di una donna sposata o accompagnata, senza il pezzo di carta scritta, sa che è una conquista o sfida difficoltosa in partenza, egli sa che desidera  “rubare” la donna d’altri. Nono comandamento, che sono portata a pensare comprenda anche la regola del non desiderare l’uomo di un’altra. Scagli la prima pietra e bella grossa, se qualcuna di noi, almeno con il pensiero non ha mai tradito il proprio uomo, desiderando con gli occhi, o forse con altre parti del corpo, un uomo appartenente ad un’altra donna. Anche se qui la parola “appartenere” mi sa tanto di oggetto acquistato, usato, ancora in garanzia o scaduto. Se passa per la strada un bel giovanotto, che possiede le caratteristiche da noi sognate e bramate da sempre, lo riusciamo a capire in una manciata di secondi. In questo siamo molto più veloci e perspicaci dell’uomo. Bastano quattro falcate dell’essere maschile fatte in un certo modo, è sufficiente che lui ci dia una veloce occhiata, anche senza girare il capo per continuare ad osservarci, che noi, con i nostri occhi, naso, bocca, orecchie e cervello costruiti come una macchina per fare la risonanza magnetica, abbiamo già deciso se potrebbe, dico potrebbe, essere l’uomo con il quale passare il resto della e scodellargli dieci figli. Non ci poniamo in quell’istante il problema, primario peraltr, se l’uomo dei nostri sogni è ammogliato, fidanzato o prossimo all’altare. Ma nemmeno ci mettiamo a pensare, che dietro a quelle falcate compiute da poderose gambe sostenute da natiche toniche, ci siano una moglie, un’amante ufficiale e qualche amichetta nei giorni dei week end a Cortina o Saint Moritz, dell’amante con il commenda. Cioè con il marito di quest’ultima. Quest’introduzione non è l’incipit di un cinepanettone, ma è v.v.v. cioè,. vita vissuta veramente. Mi fermo qui, come introduzione è sufficiente! Un bacio a tutti voi,

Quel che Odo è il tuo Sguardo (Photo credit: FotoRita [Allstar maniac])

con le lucine colorate del mio Presepio e Albero di natale….



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