Magazine Salute e Benessere

LE INTOLLERANZE ALIMENTARI (I parte)

Creato il 06 febbraio 2011 da Benessere

LE INTOLLERANZE  ALIMENTARI (I parte)

ALESSANDRA ROMANINI NATUROPATA

Qualsiasi reazione indesiderata scatenata dall’ingestione di uno o più alimenti può essere definita intolleranza alimentare, che, a differenza dell’allergia alimentare non è mediata da meccanismi immunologici, ovvero non provocano quasi mai delle reazioni violente ed immediate nell'organismo, e quindi spesso non sono direttamente collegabili all’assunzione del cibo che le determina.
Le intolleranze in effetti derivano dall’impossibilità dell’organismo di digerire un dato alimento, a causa di difetti metabolici che possono essere causati dallo stile di vita (scarsa masticazione, errate combinazioni alimentari, ecc.), o da stati emotivi alterati, oppure possono essere scatenati dall’assunzione di antibiotici.
Le intolleranze originano a livello intestinale, avendo come presupposto un'irritazione della mucosa di tale distretto, ma non provocano produzione di anticorpi, e raramente hanno come effetto la produzione di istamina, possono tuttavia innescare manifestazioni allergiche quali le allergie ai pollini, agli acari od al contatto di tessuti, di metalli, ecc.
Molto spesso nella pratica clinica, infatti, si riscontrano delle situazioni allergiche di modesta entità che, a causa della concomitante presenza di intolleranze alimentari, producono manifestazioni importanti, soprattutto respiratorie.
Le intolleranze alimentari si manifestano quasi sempre con una sintomatologia generale più o meno sfumata o con modificazioni cutanee, e spesso sono correlate a disordini dei peso corporeo, sia in eccesso che in difetto.
Esse sono riconducibili all'accumulo nel tempo delle sostanze responsabili di ipersensibilità, fino ad un livello che ad un certo punto supera la "dose soglia".
Praticamente qualunque organo o sistema può essere interessato, e i sintomi associati alla presenza di intolleranze alimentari possono essere:
• Cefalee, emicranie, nevralgie
• Scarsa concentrazione o equilibrio alterato, iperattività, umore variabile
• Dermatiti, orticaria, psoriasi, acne,eczema, orticaria, eruzioni cutanee
• Sovrappeso, obesità, cellulite, anoressia
• Coliti, colon irritabile, meteorismo, costipazione, diarrea, nausea, aerofagia
• Asma, bronchiti, otite, sinusite, catarro, rinite, congestione nasale
• Ipotiroidismo, ipertiroidismo
• Micosi, candida
• Dismenorree, disturbi del ciclo, perdite vaginali, cistiti
• Artriti giovanili, crampi muscolari, mialgie, crampi muscolari
• Palpitazioni, ipertensione
• Disturbi del comportamento, dell'attenzione, attacchi di panico
• Astenia cronica, depressione, labilità d'umore
• Vertigini, insonnia, agitazione notturna
La lista è in realtà più lunga, poiché nessun organo è immune dai danni provocati da una ipersensibilità di questo tipo.
D'altra parte non è facile scoprire l'alimento tramite il comune buon senso (per esempio: "appena mangio questo sto male") perché l'effetto dell'intolleranza non è immediato,come lo è invece per le allergie, si cumula nel tempo, e non è facilmente ricollegabile al cibo che lo determina.
A causa di questo periodo di latenza, spesso risulta difficile accettare e comprendere come si possa "improvvisamente" diventare intolleranti ad un cibo comunemente introdotto quotidianamente.
Queste reazioni inoltre non sono sempre immediate, ma si presentano da 1 a 36 ore dopo l'assunzione del cibo in questione.
Per ottenere un miglioramento del quadro sintomatologico, è necessario astenersi rigorosamente per almeno 2-3 mesi dall'assunzione del cibo interessato.
Va rimarcato inoltre che, come accade per le Allergie respiratorie e l'inquinamento atmosferico, le sostanze chimiche addizionate nel corso di qualsiasi momento della lavorazione di un cibo possono renderlo allergizzante, produrre un’intolleranza alle sostanze aggiunte oppure, ancor peggio, diventare veicolanti delle molecole contenute nell'alimento (soprattutto Proteine) e renderle fonte di intolleranza; basti pensare agli olii vegetali, che sono il capolista delle intolleranze alimentari, al contrario degli olii spremuti a freddo.
Pertanto il primo intervento nei confronti di cibi sospetti, è quello di utilizzare solo prodotti sicuramente "puliti".

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :