Le lacrime della Fornero e il sangue dei soliti

Passare da un Ministro del lavoro che raccontava le barzellette sulle suore stuprate in massa, ad una Ministra che piange mentre tenta di pronunciare la parola "sacrifici," è sicuramente un bel salto in avanti e una notizia positiva. Però le buone notizie si esauriscono qui.
Perchè per il resto è davvero un massacro.
E, cosa ancora peggiore, è una massacro che si abbatte per l'ennesima volta su chi era già stato tramortito dalle due precedenti manovre estive.
A chi invece l'ha sempre fatta franca e si è arricchito alle spalle (e sulle spalle) del popolo bue, le misure di questa manovra fanno una pippa, una colossale pippa, chiedendo scusa in anticipo per la metafora poco raffinata.
Facciamo così: per oggi pratichiamo l'autocensura, perchè è davvero difficile edulcorare le parole quando si spulcia la manovra e non si trova traccia della tanto famigerata "patrimoniale" (quella che per la sinistra doveva essere la madre di tutti i risarcimenti per le angherie subite) mentre abbondano le centinaia e centinaia di euro che dovranno uscire dalle tasche del ceto medio e medio basso (quello basso sta già con i sacchi a pelo sotto i ponti...), in aggiunta alle centinaia e centinaia di euro che sono già state sborsate.
Sì, conviene, facciamo proprio così:
per oggi non ci pensiamo più, distraiamoci.
Stasera guardiamo Benigni e Fiorello in tv o, se abitiamo ad Arcore, andiamo a vedere dal vivo il Cosiglio Comunale che approverà la riqualificazione dell'area ex Falk (lo spettacolo non dovrebbe mancare nemmeno lì....).
Poi domani, con calma, ripensiamo alla manovra, rileggiamo le misure e cerchiamo di dare un giudizio più sereno a tutto ciò che oggi non potrebbe che essere liquidato con una vagonata di imprecazioni e indicibili aggettivi.