Consiglierei la lettura di questo libro?
Mah. E’ un giallo sui generis: è vero che c’è un’indagine (anzi, due), ma ci sono anche delle storie parallele il cui scopo, mi pare, è quello di raccontare un po’ la vita del Botswana. Come molti romanzi gialli, c’è poco approfondimento psicologico, e i personaggi principali non cambiano nel corso della narrazione. Inoltre l’approccio è molto manichea: queste sono le persone buone, e queste sono le persone cattive; con l’aggravante che sono presentate così fin dall’inizio, dunque non abbiamo neanche un minimo di sorpresa quando si comportano in una certa maniera.
Le capacità investigative della stessa signora Precious Ramotswe si basano troppo sull’intuito, non creano empatia: cosa che potrebbe avvenire se lei arrivasse a certe conclusioni utilizzando la logica, che, in qualche maniera, abbiamo tutti, magari con un po’ di esercizio.
Insomma, lo consiglierei, come lettura?
Può darsi, ma solo d’estate e solo a chi ha voglia di uscire dalla nostra cinica società capitalistica per entrare in un’atmosfera piena di ingenuità e acacie spinose. Non sono ironica. A volte questo bisogno lo sentiamo un po’ tutti, no?