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Le lampadine a risparmio energetico contengono vapori di mercurio

Creato il 12 novembre 2011 da Tnepd
Le lampadine a risparmio energetico contengono vapori di mercurio Dal forum di tuttoelettronica traggo questo simpatico ed irriverente articolo che mostra prove alla mano come le lampadine a risparmio energetico siano potenzialmente molto pericolose per la nostra salute dal momento che contengono il pericolosissimo mercurio sotto forma di gas. Se si rompono quindi non abbiamo a che fare con le classiche palline del mercurio liquido che scappano dal termometro (potenzialmente pericolose per contatto e per la loro successiva sublimazione) ma con mercurio già allo stato gassoso pronto per essere inalato, velenoso oltre ogni dire.

Di fronte a simili manovre che favoriscono l’inquinamento dei nostri corpi, è il caso di indagare su tutte le altre forme di inquinamento intenzionale.

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Vi spiego cosa fare se vi si rompe una lampadina a riparmio energetico in casaLe istruzioni non le ha date un pazzo complottista su internet, le trovate sul sito dell’EPA (agenzia per la protezione dell’ambiente USA) , sul sito HPA, e sui siti dei paesi con ministeri della salute seri.

Le lampadine a risparmio energetico contengono vapori di mercurio

Il sito ufficiale governativo statunitense dell’EPA, fonte del presente articolo

In primo luogo smettete di respirare, chiudete i condizionatori d’aria, aprite le finestre e abbandonate la stanza per almeno 15/20 minuti.Al rientro non toccate nulla a mani nude, armatevi di guanti e raccogliete i frammenti che andranno chiusi in un barattolo di vetro a chiusura ermetica.
Le lampadine a risparmio energetico contengono vapori di mercurio

I guanti e gli stracci, le scope che userete per pulire diventeranno a loro volta rifiuti tossici: metteteli in un altro barattolo o in un sacco da sigillare con nastro adesivo. Tutto andrà conseganto alle riciclerie.

Cambiate i filtri dell’aria condizionata prima di riavviarla, e per un paio di settimane, se usate aspirapolveri, cambiate il sacchetto dopo ogni utilizzo (ovviamente sacchetti e filtri sono diventati rifiuti tossici).Il mercurio resta per molto tempo in ambiente, se avete tappeti o moquette dovreste buttarli, per vedere quanto mercurio è rimasto sulle superfici dovreste armarvi di apposita lampada che ne rileva la presenza nella stanza assolutamente buia.Una passeggiata no?!Certo potete anche tenervi il mercurio in casa e chiedervi come mai vi vien da vomitare, avete mal di testa, il cagotto, strane chiazze sulla pelle e tutto il resto, moribondi ma ecologicamente pirla!Son soddisfazioni eh! ci si llumina di immenso … da morti.Se volete sapere di più dei danni che causa il mercurio sull’organismo, in rete troverete un sacco di materiale serissimo.L’ingestione di mercurio metallico, per esempio in seguito alla rottura di un termometro, non ha conseguenze tossicologiche importanti. Al contrario risultano molto nocivi i vapori assunti per via inalatoria. Qualora accadesse un simile incidente è bene allontanare immediatamente donne incinte e bambini, evitando di utilizzare l’aspirapolvere o la scopa per non contaminare l’aria. Il mercurio andrà invece separato dai vetri con l’ausilio di una siringa, scotch o facendolo rotolare su un foglio di carta. Andrà quindi riposto in un contenitore non metallico ben chiuso ed adeguatamente smistato (generalmente le farmacie sono disponibili a riguardo). Illuminando con una torcia elettrica la zona in cui è avvenuto l’incidente si possono individuare eventuali residui di mercurio e rimuoverli con le tecniche precedentemente indicate. Infine, prima di soggiornarvi, è bene aerare a lungo l’ambiente.

Il metilmercurio presente negli alimenti ed in modo particolare nei pesci rimane comunque la fonte più pericolosa di contaminazione. Le donne incinte sono le più esposte al problema, poiché il mercurio può comportare alterazioni nello sviluppo cerebrale del feto. Negli adulti, l’esposizione cronica provoca alterazioni neurologiche, con comparsa di paure, allucinazioni, amnesie, fino a provocare una sintomatologia esattamente sovrapponibile alla sclerosi multipla.


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