La regione di formazione stellare Gum 15. Crediti: ESO
Questa immagine è stata ottenuta nell’ambito del programma Gemme Cosmiche dell’ESO usando lo strumento WFI (Wide Field Imager) montato sul telescopio da 2,2 metri dell’MPG/ESO all’Osservatorio di La Silla in Cile. Protagonista dello scatto è Gum 15, nella costellazione della Vela, a circa 3000 anni luce dalla Terra. Si tratta di una nube di gas e polvere cosmica poco nota, ma è il luogo di nascita di stelle giovani e calde. Belle e letali, queste stelle modellano l’aspetto della loro nebulosa madre e, mentre si avviano all’età adulta, ne rappresenteranno la causa di morte.
Questo oggetto prende il nome dall’astronomo australiano Colin Gum, che pubblicò un catalogo di regioni HII nel 1955, ed è un notevole esempio di regione HII (si pronuncia “acca-due”), cioè grandi nubi di gas e polvere che ospitano episodi di formazione stellare e danno origine a molte stelle bambine. Queste nubi rappresentano una delle classi di oggetti astronomici più spettacolari: tra gli esempi più noti la Nebulosa Aquila (che contiene i famosi “Pilastri della Creazione”), la grande Nebulosa di Orione e questa, meno famosa, Gum 15.
L’idrogeno (H) è l’elemento più comune nell’Universo e si trova praticamente in tutti gli ambienti studiati dagli astronomi. Le regioni HII sono diverse dal resto perchè contengono quantità notevoli di idrogeno ionizzato – atomi di idrogeno a cui è stato strappato l’elettrone per mezzo di interazioni molto energetiche con fotoni – particelle di luce – nella banda dell’Ultravioletto. Quando i nuclei di idrogeno ionizzato ricatturano l’elettrone emettono luce a lunghezze d’onda ben precise. È una di queste che dà alle nebulose come Gum 15 il loro bagliore rossastro – un bagliore che gli astronomi chiamano Hα (riga alfa dell’idrogeno o ‘acca alfa’).
Nelle regioni HII i fotoni ionizzanti provengono dalle giovani stelle calde ivi contenute. Gum 15 non fa eccezione: al centro di questa immagine si vede uno dei colpevoli, la stella HD 74804, il membro più brillante di un ammasso di stelle noto come Collinder 197.
Questa panoramica cattura lo spettacolare paesaggio celeste intorno a Gum 15. Tra i molti altri oggetti, l’ammasso stellare NGC 2671 è visibile in basso a sinistra rispetto al centro, mentre in basso a destra sono visbili alcuni filamenti che fanno parte del resto di supernova della Vela. Questa veduta è stata costruita a partire da immagini della DSS2 (Digitized Sky Survey 2). Crediti: ESO/Digitized Sky Survey 2. Acknowledgement: Davide De Martin
L’aspetto disomogeneo, irregolare che esalta la bellezza di questa nebulosa non è insolito per una regione HII: anche questo è il risultato delle stelle all’interno. Le regioni HII hanno forme diverse poichè la distribuzione delle stelle e del gas al loro interno è molto irregolare. Una caratteristica che rende ancora più interessante la forma di Gum 15 è la macchia oscura di polvere biforcata visibile al centro dell’immagine, così come alcune strutture di riflessione, di un fioco blu, che la attraversano. La striscia di polvere fa somigliare la nebulosa a una versione più grande ma più debole della famosa Nebulosa Trifida (Messier 20), anche se in questo caso sarebbe più appropriato il nome di Nebulosa Bifida.
Una regione HII come questa potrebbe dare origine a migliaia di stelle in un periodo di diversi milioni di anni. Alcune di queste stelle la fanno risplendere e ne modellano la forma: sono queste stesse stelle che alla fine la distruggeranno. Quando le stelle appena formate sono passate attraverso gli stadi dell’infanzia, si formano forti venti di particelle che si allontanano dalla grandi stelle, dando strane forme scolpite e disperdendo il gas all’intorno. Quando le stelle più massicce inizieranno a morire, Gum 15 morirà con loro. Alcune stelle sono così grandi che se ne andranno con un gran botto, esplodendo come supernove e disperdendo nella regione le ultime tracce di HII, lasciando dietro di sè solo un ammasso di stelle bambine.
Il comunicato in italiano dell’ESO
Fonte: Media INAF | Scritto da Eleonora Ferroni