Le letture del mese #10: Ottobre. In collaborazione con LA is my dream.

Creato il 04 novembre 2013 da Miki82 @Imaginary82
Buongiorno a tutti e buon primo lunedì del mese.
Purtroppo per alcuni problemi organizzativi la pubblicazione della rubrica "Ritratto di Signora" slitta di qualche ora, sperando in una pubblicazione pomeridiana.
Ne approfitto per allietarvi brevemente con le letture del mese di Ottobre, mese che mi ha visto impegnata su molti fronti a discapito di quello che è il mio passatempo preferito.
Avevo pensato infatti di fare un post che racchiudesse le letture di Ottobre e Novembre, ma alla fine ho deciso di pubblicare lo stesso questo breve articolo, che segna l'inizio di una piacevolissima collaborazione con Patty, grande amica, valida blogger e lettrice appassionata.
Potete trovare le sue letture QUI.
E, a proposito di collaborazioni, la lettura non è l'unica passione che ci accomuna e presto ve ne accorgete.
So, stay tuned!
Oberata di impegni, ho messo in stand-by letture più impegnative e ho preso in mano quello che è stato annunciato come il grande ritorno. E non nego di aver nutrito grosse aspettative, che sono state, purtroppo, disattese.
- Bridget Jones. Un amore di ragazzo di Helen Fielding

TRAMA (da Amazon):
L’UNICA REGOLA PER NON TORNARE VERGINI È FARLO SPESSO, MEGLIO SE LUI È PIU GIOVANE.
SE VUOI IL MEGLIO, NON PROVARCI IN MODO AGGRESSIVO E SCONTATO.
PIUTTOSTO FAI GESTI SENSUALI E ALLUSIVI COME SFREGARE SU E GIÙ LO STELO DI UN CALICE DI VINO
(Bridget Jones docet)
La single più amata del mondo è tornata. Ed è ancora single.
L’avevamo lasciata felice e innamorata fra le braccia del suo Darcy, lontana dal rischio di morire zitella ed essere divorata dagli ormai mitici pastori alsaziani. Ma dopo tredici anni, Bridget Jones è di nuovo sola. E mamma di due figli: il saggio Billy, un compassato e tenerissimo Darcy in miniatura, e la incantevole, diabolica Mabel, che non perde occasione per svergognarla rivelando pubblicamente scomode verità che Bridget preferirebbe tacere persino a se stessa. Una su tutte: la sua età. Eh già, perché lungi dall’avere i trentacinque anni che sfacciatamente dichiara, la single più amata del mondo ha ormai raggiunto i cinquanta. E, come molte sue coetanee, è costretta a destreggiarsi – goffa e irresistibile più che mai e favolosamente imperfetta - tra responsabilità familiari e (improbabili) occasioni di lavoro, epidemie di pidocchi e tornei scolastici, teleconferenze e consolatorie bevute con gli amici di sempre, Jude, Tom e Talitha. Che, ancora una volta, tramano per aiutarla a trovare, se non proprio l’amore, almeno uno straccio di maschio buono per una gratificante notte di sesso – allontanando da lei lo spauracchio di una umiliante “verginità di ritorno”. Ma chi è il padre dei figli di Bridget? Che fine ha fatto Mark Darcy? E il pessimo Daniel Cleaver?
La risposta a queste e ad altre domande nel nuovo, sorprendente capitolo del “diario” più spassionato, irriverente ed esilarante che vi possa capitare di leggere.

Quando, molto tempo fa, ho letto i primi due capitoli di questa imprevedibile saga, avevo già visto e adorato i film. Immaginare una Renée Zelweger paffuta nei panni di Bridget, un irriverente Daniel Cleaver impersonato da Hugh Grant ed un moderno Mark Darcy con il volto, di nuovo, di Colin Firth, rende sicuramente più piacevole una lettura già di per sé leggera e senza pretese.
Loro sono i tre ingredienti che fanno lievitare un soufflé saporito e soffice. E cosa succede se viene a mancare uno di questi ingredienti? Inevitabilmente il soufflé si sgonfia, diventa pesante, stopposo e indigesto!
Diciamoci la verità: Bridget nei panni di moglie imbarazzante e madre incasinata poteva anche funzionare, se sostenuta dall'innamoratissimo Mark, ma nei panni di vedova inconsolabile e madre disattenta no. O almeno non secondo me.
Non ho digerito la morte di Darcy (non si tratta di spoiler, la storia ha inizio quando la dipartita è già avvenuta), la risoluzione così semplice dei problemi di peso della protagonista e tutta una serie di situazioni tragicomiche che di comico hanno invece ben poco.
Il finale, per quanto annunciatissimo, è poco sviluppato ed affrettato, anche se tutto sommato piacevole.
Deludente è l'unica parola che mi viene in mente. La dimostrazione che spesso è meglio mettere la parola fine prima di scadere nel ridicolo.
Spero proprio non ne sarà tratto alcun film.
VOTO: 3/5 (ma sono stata generosa).
E voi cosa avete letto questo mese?
Alla prossima,


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