Non è un horror psicologico ma lo sembra. Non è un romanzo gotico ma un’ambigua oscurità è presente. Insomma, Soli, nuovo romanzo di Giovanni D’Alessandro edito da San Paolo, non è catalogabile nelle maglie strette di un solo genere. Da sempre appassionato d’arte, lo scrittore abruzzese gioca con il tema classico del luogo abitato da presenze incorporee e sulle percezioni extrasensoriali e ne nasce una trama avvincente. Luca e Manuela due giovani storici dell’Arte neosposi, alle prese con la precarietà del loro lavoro, si ritrovano a studiare i misteriosi affreschi del Monastero abruzzese di Monte Monaco. Una sbadataggine del custode fa sì che i due rimangano intrappolati all’interno dell’eremo. Per una settimana soffriranno le pene dell’inferno: espressione logora ma qui quanto mai calzante. Verranno comunque salvati e ricoverati in ospedale ma anche al sicuro, quello che di oscuro e ambiguo si nascondeva a Monte Monaco si farà vivo nei loro sogni. Meno convincente, comunque, è lo stile: un po’ troppo piano e senza sussulti, per un intreccio così ben congegnato. Senza infamia e senza lode, insomma. Anche se qualche colpo di scena non è proprio così telefonato. Voto 2 mele.
Non è un horror psicologico ma lo sembra. Non è un romanzo gotico ma un’ambigua oscurità è presente. Insomma, Soli, nuovo romanzo di Giovanni D’Alessandro edito da San Paolo, non è catalogabile nelle maglie strette di un solo genere. Da sempre appassionato d’arte, lo scrittore abruzzese gioca con il tema classico del luogo abitato da presenze incorporee e sulle percezioni extrasensoriali e ne nasce una trama avvincente. Luca e Manuela due giovani storici dell’Arte neosposi, alle prese con la precarietà del loro lavoro, si ritrovano a studiare i misteriosi affreschi del Monastero abruzzese di Monte Monaco. Una sbadataggine del custode fa sì che i due rimangano intrappolati all’interno dell’eremo. Per una settimana soffriranno le pene dell’inferno: espressione logora ma qui quanto mai calzante. Verranno comunque salvati e ricoverati in ospedale ma anche al sicuro, quello che di oscuro e ambiguo si nascondeva a Monte Monaco si farà vivo nei loro sogni. Meno convincente, comunque, è lo stile: un po’ troppo piano e senza sussulti, per un intreccio così ben congegnato. Senza infamia e senza lode, insomma. Anche se qualche colpo di scena non è proprio così telefonato. Voto 2 mele.
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