siamo in grado di vedere una tazza che cade da un tavolo e va in frantumi, ma non riusciremo mai a vedere una tazza ricomporsi e tornare sul tavolo. questo incremento del caos, o entropia, è ciò che distingue il passato dal futuro e che da una direzione al tempo.Stephen Hawking
Ho aspettato il 1° settembre, data di uscita del secondo capitolo della Saga di Kerstin Gier, Blue con trepidazione.Avevo da poco letto il primo capitolo, Red, rimanendone totalmente estasiata. Come ho già scritto nella recensione di questo, la saga della Gier è magica: riesce a catturare la tua immaginazione, lasciando che le sue parole muovano la tua mente, facendola entrare in una storia ricca di colpi di scena e di ambientazioni spettacolari.
Mi piace l'idea dei salti temporali, la possibilità totalmente preclusa all'uomo di poter tornare indietro nel tempo, ripercorrere la sua storia, ritrovare persone care oramai da anni scomparse.
Vedete, è immortalità: quello di Red o Blue è un tempo ciclico all'interno del quale non esiste morte, non esiste la fine. tutto si ripete, tutto prende nuovamente forma grazie ad un nuovo punto di vista, all'esperienza di chi, dotato di una straordinaria capacità che è quella di viaggiare nel tempo, riesce a mandare indietro le lancette dell'orologio fino al momento designato. Quello di cui ci parla la Gier è un tempo che esiste per il singolo valore dell'istante, che, come la x pagina di un libro può essere preso e visto e rivisto per l'eternità.
Lo stile della Gier è sempre lo stesso: divertente. Blue ci strappa più di un sorriso: vuoi per i monologhi interiori della nostra Gwen, le sue difficoltà a diventare una perfetta dama di corte, o per la presenza di personaggi del tutto incredibili, come il doccione Xemerius (uno dei miei personaggi preferiti in questo nuovo episodio).
Quello che apprezzo di questa autrice è la semplicità del suo modo di scrivere, il fatto che non si cimenti in strutture particolarmente complesse o virtuose mantenendosi quindi sul semplice. Semplicità che paga: anche Blue come Red scorre veloce (grazie anche alla buona traduzione in italiano di Alessandra Petrelli), senza particolari intoppi, favorendo quindi la comprensione del lettore e facendosi divorare tutto d'un fiato!l'unico problema che ho riscontrato nella lettura di questo libro è la quantità di domande senza risposta che ora mi gravita in testa. Aspetto con ansia l'uscita di Green!
voto: 4 mele ed un torsolo!