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Le letture della Fenice - RECENSIONE - Io ti guardo di Irene Cao
Creato il 07 aprile 2014 da LafeniceEccoci qui riuniti, per parlare dell'ultimo libro letto dalla sottoscritta recentemente, "Io ti Guardo" di Irene Cao edito Rizzoli Max, sbarcato lo scorso anno nelle nostre librerie!
Io ti guardo di Irene Cao Rizzoli pagg. 368 prezzo: 5,00€
Se si potesse catturare il piacere, Elena lo farebbe con gli occhi. Ventinove anni, di una bellezza innocente ma sfacciata, non sa ancora cosa sia la passione. Il suo mondo è fatto di arte e colori, quelli dell’affresco che sta restaurando a Venezia, la città magica dove è nata. Fino a quando incontra Leonardo, uno chef di fama internazionale, che irrompe nella sua vita travolgendo ogni cosa: la storia d’amore appena nata con Filippo, l’idea che ha sempre avuto di sé e, soprattutto, il suo modo di vivere il sesso. Perché Leonardo, inquilino inatteso nell’elegante palazzo in cui lei lavora, è arrivato per schiuderle le porte di un paradiso inesplorato di cui solo lui possiede le chiavi. I segreti della cucina, della materia grezza che nelle sue mani si trasforma in estasi per il palato, non sono gli unici che conosce: Leonardo sa che il piacere è una conquista per tutti i sensi, ha una forma, un odore, un sapore. E guiderà Elena oltre i suoi limiti, fino al confine più dolce ed estremo dell’ossessione. Ma a una condizione: non dovrà mai innamorarsi di lui. Elena non ha scelta, può solo accettare il suo patto spietato e lasciarsi sedurre da quell’uomo dal passato oscuro, che sembra sfuggire al suo desiderio di legarlo a sé...
Mi sono lasciata invogliare da 3 fattori tutt'altro che fondamentali, quando acquistai questo libro:
1) la protagonista porta il mio stesso nome, Elena
2) il protagonista porta lo stesso nome di un conoscente pieno di fascino, di quelli "guardare senza toccare".
3) il prezzo: 5€ sono decisamente friendly.
Era estate, una calda giornata di luglio, probabilmente di agosto. Senza troppo pensare, apro la prima pagina e mi butto nella lettura.. per poi smettere, improvvisamente, accantonando quel piccolo libro dalla cover non proprio bella subito, in un remoto angolo dimenticato della mia libreria, sezione "da leggere".
Cosa mi ha spinto ad abbandonarlo? Beh, la storia ha una trama non propriamente innovativa anzi, rispetta lo schema già segnato del "ragazza impacciata trova uomo stra figo (e malatamente perverso), grazie al sesso fantastico che fanno lei si innamora ma.. lui non la vuole. Perché ha i suoi problemi, insomma, molto probabilmente è una questione di infanzia problematica o di qualche altro fantastico trauma che, a questo punto della storia, non mi è ancora dato sapere."
Avevo trovato, inoltre, lo stile della Cao decisamente acerbo e poco interessante, insomma incapace di donare un certo valore aggiunto ad una storia troppo povera. Ma non soltanto dal punto di vista paesaggistico (la storia è ambientata a Venezia per quanto, secondo le descrizioni povere dell'autrice, potrebbe essere ambientata più o meno ovunque), anche per tutto ciò che concerne lo svolgimento delle vite dei protagonisti: è tutto troppo incentrato nell'espletamento della nobile (fino ad un certo punto) arte del piacere, il resto, tutto ciò che potrebbe dare spessore piuttosto che eleganza all'insieme, è totalmente assente. Cosa spinge una ragazza timorata e alquanto imbarazzata ad un certo tipo di relazione estrema? quali meccanismi la portano a perdere ogni freno inibitorio? come riesce a sopravvivere in una delle città più care d'Italia, restaurando di tanto in tanto qualche dipinto? Insomma, sono tutte cose che non conosco, tutte informazioni mancanti che non mi permettono di farmi un vero quadro della storia: riesco soltanto a definire il suo rapporto sessuale con il cuoco, so dirvi come e con chi l'hanno fatto e.. basta. Un pò poco, non trovate?
Dopo qualche mese di pausa, comunque, ho deciso di dare una seconda chance a questo libro: l'ho ripreso tra le mani ed ho concluso la lettura capendo che.. avevo avuto ragione all'inizio. Vedete, è un pò come i fuochi d'artificio durante la notte rosa: impressionanti li per lì ma.. lasciano dannatamente il tempo che trovano. puro intrattenimento, di livello non troppo alto. Per nulla verosimile, poco, davvero troppo poco da raccontare.
Se ve lo consiglio? Eh no, proprio non ce la faccio! peccato!
voto: mezza mela
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