La Cover
“Sono solo un gatto” ci racconta la storia di un gatto dal pelo rosso, Ulisse. Sua la voce narrante, suo l'occhio che scruta il mondo e riportandocelo in modo semplice, diretto, pulito. Perchè se gli uomini sono difficili, i gatti no. Conoscono il senso della solitudine, e quindi anche della compagnia. Amano in modo totalizzante e fiero, non fanno compagnia ma riempiono (per qualche istante) il vuoto al tuo fianco. Non si comanda un gatto, così come non si comanda un uomo: la costrizione impone la fuga, il limite richiede di essere superato, sempre. Fa parte del gioco, della sfida, della vita. Un gatto capisce quando è ora di restare o quando è meglio andare. Quando parte lo fa silenzioso, senza troppi cerimoniali, senza attirare l'attenzione. Dopotutto il vuoto fa più male di qualsiasi cosa.
Il fatto di condividere la mia casa con un gatto, non soltanto mi ha fatto entrare all'interno di questa storia, ma mi ha fatto assaporare la sua verità. È che, parlando del gatto Ulisse, la Siersch parla anche di noi esseri umani: timidi e paurosi all'inizio, forti e coraggiosi nel momento in cui arriva qualcosa per cui vale la pena lottare, una sfida da vincere, un traguardo da raggiungere.
É un libro che non parla soltanto di gatti, ma di coraggio. Ci invita a tendere l'orecchio al mondo, ascoltare la sua supplica e andargli incontro, lasciandoci alle spalle la comodità di una vita sicura, protetta, caricandoci sulla schiena il peso della nostra indipendenza, della nostra vita, della nostra sopravvivenza.
Ulisse guarda oltre. E noi dovremmo imparare a farlo.
Incredibile. Più che consigliato!
Voto: 5 mele!