Il
tesoro del Polpo Zoppo,
scritto da Ferruccio Parazzoli e pubblicato
a luglio da Mursia editore, è un racconto
ambientato nei mari e nei boschi della Liguria, dedicato ai bambini, ma anche
agli adulti che non hanno perso la voglia di immergersi in una storia dal
sapore magico e avventuroso.
Uno dei protagonisti del
libro è un ragazzino dodicenne soprannominato il Ciua, perché magro come un’acciuga
e dedito alla pesca di questo pesce, che procurava per Juanito, proprietario
della taverna del Polpo Zoppo. Juanito rivela al Ciua che ogni anno il 31
ottobre, notte di Ognissanti, ogni pescatore può fare una pesca miracolosa di
acciughe e imbattersi nel Vascello Fantasma, come successe a lui in una magica
notte di tanti anni prima in cui accompagnò il Giustema per mare.
Il Vascello era popolato
da una ciurma fantasma capitanata dal Conte Corsaro detto Polpo, ma il Giustema
li conosceva fin da quando erano in vita, ai tempi in cui il vascello era noto
come il Polpo Zoppo, per la sua polena costituita da un enorme polpo
abbarbicato alla prua con i suoi tentacoli, uno dei quali era zoppo e saliva
prendendo la forma di un bastone.
Il Conte Polpo svela a Juanito
la sua affascinante storia, raccontandogli di quando solcava il mar Tirreno
accumulando il suo tesoro e di come un giorno, dopo anni di vita marina, sentì
il bisogno di costruirsi una nuova vita. I suoi progetti, però, furono
ostacolati dalle strìe, le malvagie streghe che abitavano i boschi. Dopo eventi
drammatici e imprevedibili, il Conte Corsaro si ritrovò vittima di una
maledizione, non ancora spezzata, insieme a tutto il suo vascello, ma la
soluzione potrebbe risiedere proprio nella fonte di tutti i guai: il tesoro del
Polpo Zoppo.
Il Ciua e Juanito, volenti
o nolenti, fanno ormai parte di questa grande avventura e insieme devono finire
il lavoro iniziato decenni prima dal Giustema, affrontando, così, una rinnovata
dose di magia e di mistero, in una corsa contro il tempo e contro i pericoli
seminati sul loro cammino.
Il
tesoro del Polpo Zoppo
è un ciclo di racconti racchiusi uno dentro l’altro e narrati dai personaggi
principali: il Ciua, Juanito, il Giustema, il Conte Polpo e Il Monaco Bianco
(personaggio dalla breve e interessante storia, incontrato verso la fine del
volume). Il risultato è una storia corale avvincente e ben articolata, scritta
con uno stile così semplice e fluido che in men che non si dica si è già arrivati
a fine libro, la cui unica pecca è appunto la brevità. 116 pagine saranno anche
bastate all’autore per realizzare una storia completa, ma di certo non sono
bastate a me, che, in un impeto di nostalgia per la narrativa per ragazzi, avrei
volentieri continuato a leggere pagine su pagine.
Consigliato a tutti i
lettori, giovani e meno giovani.
Voto: 4 mele.






