Le luci nelle case degli altri – Chiara Gamberale

Creato il 26 maggio 2012 da Romina @CodicediHodgkin

Una signora un po’ ageée che non si è mai sposata.

Mamma in carriera, papà scrittore perdigiorno e un bimbo piccolo.

Una coppia omosessuale.

Una coppia giovane e tormentata.

Una famiglia modello.

Questi sono gli abitanti del condominio di Via Grottaperfetta 315. In un solo palazzo, tutto quello che può essere definito “famiglia”.

Si direbbe che queste persone in comune non abbiano nulla, ma qualcosa c’è: Mandorla. Mandorla è la figlia di Maria, la giovane amministratrice di condominio un pò hippie cui tutti vogliono bene e che muore improvvisamente in un incidente stradale.

Non c’è nessuno cui la bambina – della quale nessuno sa chi sia il padre – possa essere affidata ma viene ritrovata una lettera in cui Maria dichiara che il padre di Mandorla è uno degli abitanti del condominio. Ovviamente, tutti gli inquilini sono profondamente scossi dalla notizia e si decide di mettere ai voti una decisione fondamentale: fare o non fare il test del DNA?

Vincono i no. Mandorla viene formalmente adottata dalla Signorina Polidori del primo piano ma, di fatto, viene cresciuta da tutti gli abitanti del palazzo  che si occupano di lei dal punto di vista pratico e affettivo.

Mandorla cresce così, cambiando ciclicamente casa e famiglia e arriva al difficile momento dell’adolescenza, in cui ogni ragazzo cerca di capire chi è e da dove viene, di cosa fa parte, in cui sfida i genitori, in cui ne prende di mira uno e vota l’altro a suo modello. Ovviamente, questa fase per Mandorla è particolarmente difficile perchè ha cinque famiglie ma non fa realmente parte di nessuna. E si muove così, sullo sfondo di 5 realtà diverse, di 5 stili di vita diversi, di 10 genitori diversi finchè – inevitabilmente – si caccia nei guai.

E se, invece, fosse proprio nei guai che Mandorla troverà tutte le risposte e la serenità che cerca? E se scoprisse che, forse, si pone molte più domande di quante siano in realtà le risposte?

Ho letto questo libro ormai diverse settimane fa, su consiglio di Viola, e mi è molto piaciuto. La trama è particolare, descrive il quotidiano dei diversi modi di intendere famiglia e quindi è impossibile non dire, di una delle famiglie “hey, questi potremmo essere noi!”. Nessuna famiglia è perfetta, anche se da fuori magari lo sembra, tutti hanno i loro altarini che è meglio non svelare, ma tutte sono capaci di grande amore e di collaborazione nel crescere la ragazza. Tutti sono famiglie normali, a modo loro.

Finale assolutamente a sorpresa!


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