Le malattie dell'alloro
Creato il 10 febbraio 2015 da Giardinaggio
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In questa pagina parleremo di :Prevenire le malattie dell'alloroPsillaI ragnetti rossiLe malattie dell'alloro: Cocciniglia bruna Prevenire le malattie dell'alloro
Qualunque sia la specie o la varietà coltivata, un’efficace prevenzione scongiura l’attacco di parassiti, funghi e muffe. Il Laurus nobilis è una pianta sempreverde dotata di un’incredibile resistenza e capacità di adattamento, eppure non è esente da attacchi esterni che potrebbero metterne seriamente la vita a rischio. L’accurata ispezione del fogliame e dei rami è un’efficiente abitudine se si vuol tenere sotto controllo la comparsa di eventuali parassiti: essi infatti hanno un accrescimento piuttosto lento e, se scoperti in tempo, si possono facilmente eliminare anche con rimedi naturali. Le cocciniglie, ad esempio, si eliminano con un batuffolo di cotone idrofilo imbevuto di alcool etilico, oppure con un insetticida naturale a base di piretro. Anche gli afidi e le psille sono sensibili al piretro, e se presi in tempo si eliminano con estrema facilità anche con una o due applicazioni del prodotto. Imparare a riconoscere i sintomi delle malattie più comuni dell’alloro vi aiuterà a trovare la strada più breve per salvare le vostre piante. Psilla Comunemente chiamati psille, questi piccoli insetti appartenenti all’ordine degli emitteri rappresentano i principali parassiti che infestano l’alloro. Le loro dimensioni non superano i 4-5 millimetri e si presentano come dei piccoli insetti verdi o marroni dalle lunghe ali membranose. I danni arrecati dalla psilla si individuano facilmente grazie alla presenza di galle e rigonfiamenti di colore bruno sui margini delle foglie, insieme alla discreta presenza di fumaggine ed altri parassiti che attaccano i suoi escrementi zuccherini. Se eccessivamente numerosa, la psilla può compromettere lo sviluppo delle foglie e dei germogli giovani, portando invece alla morte le foglie sviluppate già attaccate. La prevenzione si basa sul controllo dell’umidità: le psille infatti si sviluppano in ambienti umidi, quindi è bene controllare le innaffiature ed evitare di bagnare troppo le foglie. Quando l’attacco è in corso ed è circoscritto a poche foglie, basta eliminarle per risolvere il problema, ma se l’attacco è massiccio bisogna intervenire con prodotti appositi di natura chimica o a base di piretro. I ragnetti rossi Il Tetranychus urticae, conosciuto anche come "ragnetto rosso", è sicuramente uno dei fitoparassiti più combattuti. Attacca innumerevoli specie di vegetali, sia coltivate che spontanee, ed i loro attacchi numerosi possono compromettere interi raccolti. L’alloro viene spesso attaccato dai ragnetti rossi, che tradiscono la loro presenza con macchie simili a bruciature sulla superficie delle foglie. Questo parassita è un acaro di piccolissime dimensioni (raramente supera i 2 millimetri di lunghezza) e con il suo apparato boccale succhia dalle cellule vegetali il citoplasma, portando rapidamente le foglie ad un precoce invecchiamento. In caso di massicci attacchi, è utile ricorrere ad un fitofarmaco apposito reperibile nei vivai specializzati; sovente si tratta di acaricidi specifici che intaccano il sistema nervoso dell’acaro, portandolo alla morte per inedia. In alternativa, se l’attacco è circoscritto ad una certa area della pianta, si può usare il piretro o la rimozione manuale dei parassiti con cotone idrofilo imbevuta di acqua. Le malattie dell'alloro: Cocciniglia bruna La Saissetia oleae, conosciuta come cocciniglia bruna o cocciniglia "mezzo grano di pepe" è un insetto appartenente all’ordine degli emitteri. Attacca principalmente l’olivo (da cui il nome scientifico), ma è estremamente polifaga, tanto che è stata trovata su agrumi, Prunus e diversi altri alberi, compreso l’alloro. Si presenta come un piccolo bozzo convesso sui rametti o sulla superficie inferiore delle foglie, di colore marrone/nero (esemplari adulti) o chiaro (stadi giovanili). I sintomi principali di questo parassita sono la presenza di macchie brune sulle foglie e, in casi gravi, totale deperimento dei rametti giovani e caduta precoce delle foglie. Sebbene sull’alloro i danni da cocciniglia sono molto rari, è bene eliminarle (se la loro presenza è scarsa) con un batuffolo di cotone idrofilo imbevuto di acqua. In alternativa si possono recidere direttamente i rami e le foglie su cui albergano, dal momento che questi parassiti sono poco o affatto mobili. L’applicazione di fitofarmaci è consigliabile solo in caso di attacchi massicci.
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