di Michele Diodati
L’11 e il 12 dicembre 2000 la sonda Cassini, mentre sfiorava Giove per farsi lanciare a mo’ di fionda verso la sua destinazione finale, Saturno, approfittò dell’occasione per svolgere un’operazione degna del miglior cartografo. Per 9 ore filate, mentre Giove ruotava indifferente correndo a finire il suo giorno, Cassini scattò quattro immagini ogni ora: due dell’emisfero nord e due dell’emisfero sud, e di ogni coppia una a 451 nanometri, la frequenza del blu, e una a 750 nanometri, nel vicino infrarosso. Le 36 immagini furono poi assemblate in modo da comporre le più dettagliate mappe globali del pianeta gigante finora disponibili, nelle quali i più piccoli dettagli osservabili misurano appena 120 chilometri.
Mappa globale dell'emisfero settentrionale di Giove. (Cortesia: NASA/JPL/Space Science Institute)
Continua… (Memoria dello Spazio)