Insieme alle Moschee e agli Hammam, le Mederse (da madrassa che significa scuola) sono gli edifici più caratteristici delle città musulmane. Centri di insegnamento islamico questi collegi segnalano, in primis, l’importanza intellettuale e spirituale delle città che le ospitano. Le prime Mederse apparvero verso la fine del XI° secolo nel Medio Oriente musulmano. La loro vocazione era, in origine, promuovere l’ortodossia sunnita per contrastare “l’eresia” sciita che si era radicata nella Oumma (comunità di credenti), sotto la forte influenza dei fatimidi d’Egitto e ad alcune sette mistiche ismaelite. Si insegnava il Diritto, secondo le quattro scuole sunnite: hanafita, chafiita, malékite e hanbalite. Il Diritto musulmano (Fiqh) definisce gli obblighi culturali e le relazioni sociali dei membri della Comunità. Tutte le leggi, sia civili che penali, partono dall’insegnamento del Corano e dallo studio della Tradizione (Sunna) che raccoglie gli atti e le parole del profeta Maometto. La scuola malékite, la sola riconosciuta in Marocco e nella più parte dell’Africa apporta ugualmente un posto speciale ai costumi locali introducendo delle pratiche popolari e superstizioni, sconosciute alla più parte dell’Islam ufficiale. Le Medersa erano anche dei centri di insegnamento delle scienze, della matematica, dell’astronomia e a volte anche della medicina. Monumenti emblematici delle città musulmane le Mederse adottano un piano architetturale che si ritrova generalizzato in tutto il mondo arabo, eccetto alcune specificità locali. La Medersa è composta da una struttura che ruota intorno ad una corte o patio, ornata generalmente da una fontana. Sui due o tre lati della costruzione si aprono gli Iwans, portici monumentali ereditati dall’architettura iraniana, dove i professori dispensano i loro insegnamenti. L’ultimo angolo è generalmente occupato dall’oratorio, dotato di un “Mirhab“, dove si riuniscono professori e studenti per le cinque preghiere quotidiane. Ogni anno i “Tolba” (studenti) dell’Università di Karaouiyine a Fès eleggono il re degli studenti. Questa festività, che dura all’incirca una settimana, ricorda per certi aspetti le feste delle città universitarie europee del Medio Evo. Vestito con esclusivi abiti, drappeggiati ad arte, dell’Università, il sultano dei Tolba indirizza alle autorità della città delle missive dove denuncia, in termini molto diretti, le difficoltà degli studenti, le loro miserie e le poche certezze della loro vita. Nel corso della settimana di inversione dei codici e dei valori, gli studenti si recano in corteo al cimitero di Bab Ftouh per venerare sopra il suo cenotafio, la memoria di Sidi Ali ben Harazem, il loro santo patrono. Questo saggio, morto a Fès nel 1164, era dotato di una tale eloquenza che i djinns (spiriti) accorrevano, invisibili, ad assistere ai suoi corsi alla Karaouiyine. In queste scuole si raccoglievano migliaia di ragazzi che provenivano generalmente dalle zone rurali del Paese. Vivevano con poco, pane e acqua era il sostentamento, e con piccoli lavori come la presenza ai funerali e in occasioni religiose importanti, dove recitavano versi del Corano, traevano i pochi denari che servivano per acquistare il minimo necessario. A Marrakech è possibile visitare la spettacolare Medersa ben Youssef, uno dei monumenti in assoluto, con la Necropoli saadita, più interessanti della Ville Rouge. Venne fondata nel nella metà del XIV° secolo dal sultano merinide Abou el Hassan, ricostruita poi nel 1564-1565 dal saadita Moulay Abdallah, come attestano le iscrizioni incise sui capitelli della sala delle preghiere e sul portale dell’ingresso principale.
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