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Le mie felpe "stile jumpsuit"

Creato il 17 giugno 2013 da Rob77
LE MIE FELPE
(Articolo di Fabio Romano)

Innanzitutto vorrei ringraziare il mio amico Roberto, per me è un grandissimo onore essere stato invitato a parlare delle mie "felpsuit" su un blog di grande livello come il suo.Devo premettere che non ho mai amato i cosiddetti impersonatori o emuli di Elvis. Di Elvis ne è esistito uno e mai ce ne sarà un'altro, per cui mi hanno sempre dato fastidio quelli che si vestono come lui e si sentono autorizzati a parodiarlo. Ammetto che a 20 anni, ricordo che era carnevale, mi feci fare da mia madre un vestito che imitava molto lontanamente una jumpsuit, ma non me ne vanto!Ad ogni modo, qualche anno fa mi venne l'idea di farmi una giacca che ricordasse la mitica Hawaiian Suit, ma quale tecnica usare?Una ricerca sul web mi fece conoscere una ditta americana che produce le cosiddette nailheads (letteralmente "testechiodate"), applicazioni metalliche con delle sporgenze a punta, che si ripiegano all'indietro per essere fissate sulla stoffa. [Vedi foto 1]

LE MIE FELPE

Foto 1


Una e-mail per chiedere delucidazioni su funzionamento, misure, modelli e tecniche di montaggio mi aprì la strada per la progettazione del disegno, ma poi sorse il problema di scegliere il tipo di giacca adatto.Il mercato delle giacche da uomo è molto complesso e trovarne una leggera, bianca e con lampo anteriore risultò impossibile. Un'altra ricerca sul web e riuscii ad individuare un fornitore che da li in avanti, a prezzi incredibili, mi avrebbe fornito le felpe di base.
Ho una discreta esperienza nel fai da te e nel bricolage, ed essendo un geometra ho imparato che la progettazione ha un'importanza fondamentale per la buona riuscita delle cose. Così mi siedo davanti al computer e riproduco graficamente la felpa nelle sue varie parti: fronte, retro, maniche e collo. [Vedi foto 2]

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Foto 2


Ora inizia la parte difficile, perché occorre cercare tutte le informazioni riguardanti la jumpsuit da "copiare". Internet si rivela ancora una volta una fonte inesauribile, ma ci sono diversi fattori da tenere in considerazione: la qualità delle immagini, la corrispondenza dei colori, (in foto le nailhead oro diventano argento, quelle rosse prendono riflessi bronzo, le azzurre cambiano in cristallo e via dicendo), la deformazione della stoffa determinata dalle pose che Elvis assumeva durante i concerti e non ultima la veridicità della foto stessa. In effetti esistono parecchi siti specializzati nella realizzazione di jumpsuits, ma in nessuno di questi è possibile riscontrare molta accuratezza nella realizzazione del disegno, che il più delle volte risulta errato. Devo dire che in questo sono stato molto fortunato, visto che il bellissimo volume Fashion For A King della FTD, oltre a contenere foto stupende descrive accuratamente le jumpsuits, dal modo di disporle al colore delle decorazioni e degli inserti, passando per tante altre informazioni. [Vedi foto 3]

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Foto 3


Una volta trovata l'immagine giusta si procede al montaggio e alla "messa in forma". Con un programma di fotoritocco si  adatta la grafica della jumpsuit alle dimensioni della felpa, senza deformarne i disegni o le decorazioni. Una volta fatto questo, si importa l'immagine sul programma e si comincia a copiare, prima il disegno e poi le applicazioni. Nella foto 4 potete vedere come si inseriscono le applicazioni (i puntini bianchi) seguendo l'immagine.

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Foto 4


Devo dire che questa fotografia [4] esemplifica quanto dicevo prima riguardo il reperire immagini credibili sul web. Ha indubbiamente una qualità eccezionale, ma è un falso, ed oltretutto è anche sbagliata! Il disegno non corrisponde a quello della jumpsuit originale e le applicazioni, che dovrebbero essere in argento, sono invece in oro. Risultato: un paio di giorni di lavoro sprecati... Le foto 5 e 6 vi mostrano due progetti di felpsuit finiti e pronti per i passaggi successivi.

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Foto 5


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Foto 6


Parliamo adesso della decorazione. Molte jumpsuit sono realizzate con applicazione di strisce colorate cucite una vicina all'altra, per creare forme con effetti a rilievo [vedi foto 7]. Non essendo assolutamente capace a cucire, ho ripiegato sulla moderna industria delle decorazioni per tessuti e dopo varie prove la mia scelta si è attestata sui prodotti Stamperia. La gamma di colori è molto ampia e comprende anche quelli glitter (con scaglie di brillantini che li rendono luccicanti) e metallizzati, che rendono bene gli effetti della seta e della madreperla. Inoltre è importante sottolineare che questi colori sono 3D, vale a dire che possono essere applicati con il beccuccio, per  creare spessori anche di 3 millimetri, e a pennello. E' evidente che campo di applicazione e tecniche di utilizzo sono praticamente infiniti. Utile ricordare che sono resistenti al lavaggio dopo 72 ore e secchi al tatto dopo 3.

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Foto 7


 La tecnica di colorazione è la stessa con la quale i pittori dipingono i loro quadri. Ho anche realizzato un telaio in legno e plexiglass trasparente al quale faccio "indossare" la felpa, infilando, fra la stessa e il plexiglass, una stampa a grandezza reale del disegno di base [Vedi foto e 9]. Poi faccio coincidere le linee guida del progetto a quelle della felpa, infine mi calo nei panni del grande Bill Belew e do inizio alla fase artistica!

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Foto 8


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Foto 9


Posizionando una luce dietro al telaio [vedi foto 10] seguo il progetto, poi, con la modalità a beccuccio, traccio le linee che dovranno rimanere in rilievo. Generalmente sono quelle che fanno da contorno e quindi, come piaceva ad Elvis, in oro giallo glitter. Questa è una fase molto delicata, il tubetto non è morbidissimo e quando si schiaccia le dita si stancano facilmente, per questo motivo è meglio fare brevi sessioni di 10 / 15 minuti. Si deve inoltre cercare di regolare il flusso per renderlo il più omogeneo possibile, onde evitare righe troppo grosse o troppo piccole. Bisogna infine tenere presente che quando si sta esaurendo il contenuto del tubetto, il beccuccio prende aria e tende a sparare degli schizzi che poi è difficile rimuovere. Al primo segnale di esaurimento, prendo quindi il tubetto e lo ripongo nel cassetto, per poi riutilizzarlo quando si dovrà stendere il colore con il pennello.

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Foto 10


  Una volta finite le parti in rilievo si passa a colorare le zone interne. Il pennello deve essere molto morbido, diversamente le setole toglierebbero il colore piuttosto che stenderlo. Di solito, per profilare bene vicino ai bordi, faccio direttamente con il beccuccio, avendo cura di far uscire poco colore in modo che rimanga piatto, quindi riempio la zona centrale con il pennello. I colori possono essere miscelati, ma è preferibile (nel caso si renda necessario avere diverse sfumature degli stessi) prepararne un po' di più per non essere poi costretti a rifarlo e sbagliare inevitabilmente tonalità. [Vedi foto 11]

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Foto 11

Lasciato asciugare per bene il colore si passa alla fase che preferisco, quella relativa all'applicazione delle decorazioni. Prima vi ho parlato dei nailheads: ne esistono di un'infinità di forme, colori e diametri, ma non basta! Per fare una jumpsuit si ha bisogno anche di rhinestones, cabochon tondi e ovali, anch'essi di vari diametri e colori. Per mia comodità ho diviso tutto questo materiale in valigette e singole bustine con etichetta del modello. [Vedi foto 12]

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Foto 12


 Ogni applicazione ha da un minimo di 4 a un massimo di 10 piedini da ripiegare. E' vero che esistono delle piegatrici meccaniche, ma oltre alla pressa si devono acquistare le "teste" per ogni modello, e questo fa lievitare i costi. Per questa ragione preferisco servirmi delle classiche forbicine con la punta curva, facendo pressione sul retro con le dita. Considerando che la Aloha ha 4200 applicazioni, calcolandone 4 per ognuna di esse ho piegato qualcosa come 16.800 piedini, impegnandomi (ovviamente nel tempo libero) per circa tre mesi. Con le sue oltre 13000 applicazioni, tanto per fare un altro esempio, la King of Spades ha invece richiesto ben 6 mesi di lavorazione. Tra l'altro, nel caso di questa felpsuit mi sono divertito a tenere il conto dei piedini ripiegati: sono 71548...
Nel caso in cui la felpsuit non preveda disegno colorato, ma soltanto forme create dalle applicazioni, il progetto a grandezza reale viene poggiato sopra la felpa. Poi, con un pennarello a punta dura, bianco o nero a seconda dei casi, faccio tanti forellini nel punto in cui vanno applicate le decorazioni. Tracciato alla mano, posso così metterle tutte nella posizione corretta. Per i nailheads di piccole proporzioni non ci sono particolari problemi, ma nel caso di quelli grandi e di rhinestones e cabochon, è molto facile che i piedini si aprano, poiché non si ripiegano su se stessi. In casi del genere, una volta applicati li fisso con una punta di cianoacrilato, che generando calore salda il chiodino sulla stoffa sottostante. L'effetto al tatto sul retro della felpa è leggermente fastidioso, ma almeno non si staccano.
Che dire, volevo farne soltanto una e sto già lavorando alla quattordicesima felpsuit, senza contare il mantello dell' Aloha e qualche cinta per chitarra in tema! Chi fosse interessato può seguire i miei progressi sul forum dell' Elvis Italian Collectors Club, precisamente nella sottocartella "Con Elvis nella mente" e nella discussione "Felpe stile Jumpsuit".

LE MIE FELPE

Il bravissimo Fabio su un letto di felpsuit!


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Articolo e foto di Fabio Romano

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