11 Novembre 2012
Sissi vive col nonno.
Non è dato di sapere se sia paterno o materno.
Non ha più gli altri tre nonni.
Non ha più i suoi genitori, morti molto presto.
La sua mamma, morta per ultima, ottimista, aveva fatto appena in tempo a insegnare a Sissi a dire: “Sì! Sì!”
Il nonno, provato dalla vecchiaia, dalla malattia e dalla durezza della vita che l’aveva lasciato solo, isolato con la piccola nipote Sissi, non ricordava e non pronunciava altre parole a Sissi che: “No! No!”
Sissi si sentiva mortificata che suo nonno le dicesse, sempre e solo: “No! No!”
Gli voleva bene, nonostante tutto.
Capiva, probabilmente, che suo nonno le dicesse: “No! No!” per non viziarla, per prepararla a diventare grande, adulta, matura.
Sissi voleva un gran bene al nonno, ma soffriva, dinanzi ai suoi insistenti: “No! No!”
Pensò d’approfittare d’un gran sonno del nonno, come se fosse sotto anestesia.
Chiamò un chirurgo a cui chiese d’espiantare al nonno, almeno uno dei suoi: “No!” e d’impiantare al suo posto, complice, purtroppo, la morte di due anziani coniugi generosi, i loro due bei: “Sì! Sì!”
Sissi era davanti al nonno, al momento del risveglio.
Gli chiese: “Nonno, mi vuoi bene?”
Il nonno le rispose: “Sì! Sì! Sissi!”
Pecchio (all’anagrafe: Luca Lapi)