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Le mille incognite del Teatro Regionale Alessandrino

Creato il 20 luglio 2011 da Lapulceonline

Una delle tante teatro comunale traincognite che incombono sul TRA riguarda innanzi tutto la prossima stagione teatrale ad Alessandria. La (tragica) situazione tecnico-occupazionale del TRA la conosciamo tutti, ma che ne sarà del cartellone per il prossimo autunno? Che ne sarà degli spettacoli, degli artisti e della campagna abbonamenti? Oltre ai tempi biblici in cui si sta muovendo la riqualifica della struttura, non c’è di fatto nessuna certezza neppure per quel che riguarda la Stagione ventura: in annate “normali” a quest’ora, ovvero d’estate, saremmo già a conoscenza del calendario ed avremmo i nomi e date di coloro che a partire da settembre si esibirebbero ad Alessandria. Ma il 2011 non è di certo l’anno d’oro del Teatro Regionale Alessandrino. Tant’è che tutto dovrebbe slittare almeno di due mesi. C’è una bozza di stagione, cioè una lista di artisti già contattati, a cui però- vista la marea di incertezze- non è ancora possibile dare alcuna conferma. Bene che vada, i contratti con le compagnie si firmeranno a settembre, prorogando di conseguenza  l’inaugurazione della nuova stagione a novembre. Che si terrebbe comunque al Teatro Sociale di Valenza o al Teatro Alessandrino, si capisce.

Inoltre, proprio oggi il sindacato ha fatto sentire la propria voce riguardo al caso Teatro Regionale Alessandrino. Questa mattina Fabio Favola (Segretario Generale Cgil Alessandria), Bruno Pagano (Cisl), Petro Gabriele (Segretario SLC Cgil Alessandria), Adolfo Granito (Segretario Uil Piemonte e Valle D’Aosta) e Maurizio Sfrondini ( Uil Com Alessandria e Asti) hanno voluto rivolgersi alla cittadinanza alessandrina per illustrare una volta per tutte le problematiche, le perplessità, le lacune e i dettagli sul passato, presente e futuro della più importante struttura culturale della città. E il mirino è puntato, naturalmente, su Palazzo Rosso ed i vertici del TRA, rei di “navigare a vista” da ormai un anno senza fornire precise indicazioni sul futuro dei 24 lavoratori a rischio e sulle modalità (si spera venture) di bonifica.

Tanto per cominciare, i membri Cgil si sono chiesti se il sindaco di Alessandria, Piercarlo Fabbio, manterrà gli impegni assuntosi in sede pubblica sul destino dei dipendenti TRA e del loro contratto (9 ne hanno uno determinato) e di come essi verranno re-inseriti nell’apparato lavorativo. Il Segretario Generale Cgil Alessandria, Fabio Favola, ha di fatto auspicato che a partire da settembre giungano segnali chiari e positivi, come assicurato dal primo cittadino stesso. Gravano inoltre nurose incognite e perplessità sulle modalità con cui si sta agendo a proposito dei lavori di bonifica, molto probabilmente affidati ad un’azienda priva di esperienza nel campo dell’amianto (la 3iEngineering di Alessandria) e ad un’ altra che per ben due volte ha fallito le operazioni di bonifica causando il putiferio che tutti conosciamo (la Switch 1988). “Su quali basi vengono affidati questi incarichi? E perché?” si sono domandati i vertici Cgil.

Altro terreno spinoso affrontato è quello del rapporto finora intercorso tra sindacati e dipendenti ed istituzioni addette ai lavori: oltre all’amarezza per le diverse dichiarazioni emesse (fuori dai confini cittadini) dal direttore artistico/uomo tuttofare Gabriele Vacis secondo cui il TRA sarebbe ormai un “carrozzone”, la Cgil alessandrina ha di fatto lamentato una “mancanza di linea di comando, di punti di riferimento e di modello organizzativo” in grado di dialogare con trasparenza e regolarità con sindacati e rappresentanze di lavoratori. “Il presidente (Elvira Mancuso, ndr) sfugge ai confronti”, ha dichiarato Pietro Gabriele, e si comunica solo tramite dichiarazioni pubbliche prive di seguito, evitando accuratamente la collaborazione coi sindacati. Insomma, il “ghe pensi mi” sfoderato da Fabbio negli ultimi mesi, secondo Cgil, avrebbe solo rallentato le oprazioni di rilancio del TRA, “lasciando la situazione totalmente immutata da ormai un anno”.  La rapidità nel “ripartire” sarebbe infatti fondamentale in quanto non è più possibile che il maggior teatro alessandrino, luogo di cultura per antonomasia di qualsiasi agglomerato urbano, possa rimanere inattivo ed intrappolato nelle sabbie mobili della burocrazia, delle dichiarazioni meramente rassicuranti, degli annunci privi di fatti concreti.


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