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Le nostre amiche a quattro zampe

Creato il 09 novembre 2012 da Ciro_pastore
LE NOSTRE AMICHE A QUATTRO ZAMPE LE NOSTRE AMICHE A QUATTRO ZAMPEDonne che, adottando la posizione richiamata nel titolo, riescono ad ottenere risultati… inaspettati
Alla pecorina… (ma nel vero senso della parola) http://www.youtube.com/watch?v=z6EMzxqZ6BQ
In quest’epoca di grande e diffusa sen-sibilità “animalistica”, siamo abituati a sentire la locuzione “i nostri amici a quattro zampe” come condiviso ed efficace sinonimo affettuoso per intendere gli animali domestici, o meglio di compagnia. Duri, peraltro, sono gli scontri, a
volte persino violenti, fra chi sfrutta gli animali (per fini commerciali o scientifici) e chi con intransigenza ne difende, fino al parossismo, i diritti. L’argomento è spinoso e di difficile soluzione. Infatti, nessuno di noi, che abbia mai avuto un rapporto con un cane o un gatto, potrebbe immaginare che il nostro piccolo amico possa essere sottoposto a sevizie, anche se fosse per finalità scientifiche. Persino un coniglio, se diventa un animale domestico ed assurge al ruolo di nostro “amico”, è improbabile che lo inforneremmo con le patate, qualora dovesse morire per cause naturali. Eppure, ogni giorno, eccezion fatta per i vegetariani, noi tutti ingurgitiamo una mole enorme di proteine animali che, come anticipa l’aggettivo, derivano pur sempre da esseri che prima di essere industrialmente accoppati, erano vivi e vegeti…
Fatto il mio solito “pistolotto sociologico” (quanti di voi avranno già chiuso il file?), passo, invece, al vero argomento oggetto del mio interesse odierno. La definizione le “nostre amiche a quattro zampe” si riferisce a quelle donne che preferiscono come posizione sessuale la penetrazione posteriore, meglio conosciuta come “alla pecorina” o nello slang americano “doggy style”. In questa posizione, come è noto a molti di voi, la penetrazione avviene "da tergo", ovvero posteriormente, imitando perciò la postura assunta da tutte le specie animali durante l'accoppiamento. I latini, in maniera volutamente raffinata, usavano l'espressione more ferarum (=alla maniera delle bestie), dando implicitamente un valore più umano alla posizione del missionario (ventrale), benedetta anche dalla Chiesa cattolica.
Per quei pochi (e quelle poche, soprattutto) che non praticano quella posizione, provo a descrivere (nella maniera più scientifica possibile!) come si attua praticamente. La donna si inginocchia, appoggiando il proprio peso sulle mani e sulle ginocchia, puntellandosi con i piedi, inclinata in avanti, abbassando la testa e le spalle, esponendo così completamente all'uomo le natiche e in buona misura la vulva (meglio se completamente depilata). L'uomo,
ovviamente, si posiziona posteriormente alla donna, in piedi (se la donna è su un supporto rialzato, ad esempio un letto) oppure anch'egli appoggiato sulle ginocchia. In questa posizione l'uomo può posare le mani sui fianchi o le natiche della donna e trattenerle fermo il
bacino, mediante ancoraggio alle cosiddette “maniglie dell’amore”. Non necessariamente è l'uomo a guidare il rapporto, la posizione consente anche alla donna di svolgere un ruolo attivo, avendo la possibilità di movimento del bacino, potendo muoversi con una tecnica detta “a stantuffo”, molto gradita ad entrambi i partner per accelerare all'orgasmo. Per qualche uomo, affetto da irrimediabile eiaculatio precox, l’eccessivo dimenarsi della donna può provocare un indesiderato orgasmo anticipato, fatto ovviamente non gradito dalla partner. Per ovviare, l’uomo, a sua volta, può stimolarle il clitoride con le dita, amplificando notevolmente il di lei piacere. Dato non trascurabile è che tale posizione garantisce che la penetrazione può avvenire indifferentemente e/o alternativamente nella vagina o nell'ano. In entrambi i casi, l'uomo ha la possibilità di spingersi in avanti con il tronco, appoggiando il petto sulla schiena della donna; in questa posizione potrà anche abbracciarla, accarezzarle e
massaggiarle il seno, stringerle i capezzoli, ma può anche afferrarle le spalle e, soprattutto, raccogliere i suoi capelli a treccia, tirandoli energicamente verso di sé simulando l’atto di domare una cavalla imbizzarrita.
È possibile associare alla penetrazione la pratica dello spanking, ovvero sculacciare più o meno intensamente il partner ricevente; ciò è, tuttavia, più facile durante i preliminari oppure interrompendo brevemente il rapporto, giacché lo stretto contatto del pube del partner attivo con le natiche del partner ricevente limita lo spazio disponibile per questo tipo di gesto, ma i maschi più abili riescono nella difficile azione cumulativa che assomma le spinte pelviche
profonde ad un’abbondante dose di sonori sculaccioni, che rapidamente arrossano le natiche della partner.
La “quattro zampe” è una posizione considerata particolarmente "animalesca", in quanto imita il modo di accoppiarsi tipico di molti animali (ecco perché in inglese è chiamata "doggy style", cioè "alla maniera dei cani"); in molte persone questo può stimolare maggiormente
l’immaginario erotico, associando a questa posizione un forte contenuto di potenza sessuale e disinibizione. Questo vale prevalentemente per gli uomini, ai quali questo tipo di rapporto offre la sensazione di dominio assoluto sulla propria compagna; peraltro, anche la femmina può trarre piacere nel svolgere il ruolo di sottomissione al partner connesso a questa posizione e sentirsi “la preda” dell’archetipale maschio violentatore.
Nella variante detta "posizione della segretaria" la donna si posiziona davanti ad un piano orizzontale (una scrivania, di solito, ma anche una lavatrice) e si piega in avanti, appoggiando il busto sul piano stesso, di cui ella afferrerà il bordo opposto a quello dove è
appoggiato il suo ventre. Ed è proprio questa variante “da ufficio” a riscuotere consensi, in costante e vertiginoso incremento. Anzi, per molti è diventato un gustoso diversivo per combattere la noia e la ripetitività della routine quotidiana. E’ lecito pensare, peraltro, che per impiegate annoiate e manager stressati, una sessione di “posizione della segretaria” possa anche diventare un sistema di scambio clientelare. Non di rado capita che si “risolvano”, in maniera irrituale, alcune controversie di lavoro, altro che lunghi e costosi processi giudiziari. In altri casi, si agevola una car-riera o si creano i presupposti per far nascere l’opportunità di lavoro per un figlio/figlia (e in qualche caso entrambi). Così si può avere il caso di chi fa il triplo salto carpiato in alto e passa nel giro di qualche anno da provvisoria stagista a funzionario di alto grado. Oppure, sempre con l’utilizzo della “posizione della segretaria”, l’umile collaboratrice d’uffico si ritrova nel giro buono degli affari loschi, che la porta a sfoggiare abiti di lusso, preziosi accessori e vivere al di sopra delle proprie possibilità.
Una mia cara amica di qualche anno fa (ora mia ardente nemica) era davvero appassionata utilizzatrice della “posizione della segretaria”, tanto da preferirla nettamente a quella ventrale, anche a causa di una particolare conformazione uterina che, nella posizione “da tergo”, ne
amplificava il piacere vaginale/anale. Ovviamente, non tutto dipende dall’uso improprio del piano d’appoggio della scrivania, perché c’è qualcuna che preferisce, invece, accucciarvisi al di sotto. Ma questa è un’altra storia e, forse, un giorno vi racconterò pure questa…
Secretary Scena della sculacciata http://www.youtube.com/watch?v=PBgljdTH9WQ Ciro Pastore
Il Signore degli Agnelli

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