Le notizie stanno sotto zero.

Tante notizie negli ultimi giorni. L'attentato (?) a Belpietro, l'affaire Tulliani-Fini, le parole poco concilianti del presidente del consiglio nei confronti della magistratura. Ecco, tanti fatti rispetto ai quali credo (e scusatemi se insisto) che le notizie vere e sconcertanti siano altre. Ne ho le palle piene dei finti scoop giornalistici sulla casa di Montecarlo. Ieri sera, nell'anteprima di Annozero è andato in onda il tg zero dal quale abbiamo potuto apprendere che all'Agcom (cioè l'autorità garante per le telecomunicazioni) dopo le dimissioni di Innocenzi, che era stato intercettato mentre il presidente del consiglio lo implorava di far chiudere Annozero, è stato nominato un altro presidente. Chi è costui? Finalmente uno imparziale? No.
Antonio Martusciello, ex dirigente di Publitalia, tra i fondatori di Forza Italia, sottosegretario nei precedenti governi berluschini. Nel ruolo dell'arbitro c'hanno messo uno dei giocatori. Questa notizia non è stata diffusa dai tg, chi ha visto la puntata di ieri e chi legge Il Fatto Quotidiano lo sa, ma gli altri?
Giusto per non farci mancare niente durante la puntata il ministro La Russa ha paragonato questa vicenda con l'elezione del Presidente della Repubblica. Per il fascista La Russa nominare presidente di una commissione che controlla Rai un dipendente di colui il quale controlla l'azienda che le fa concorrenza equivale ad eleggere democraticamente un 'uomo della sinistra' presidente della repubblica quando al governo c'era la sinistra. Qualcuno dovrebbe spiegargli che da sempre funziona così: un parlamentare o senatore che, come sancisce la costituzione, abbia superato i 50 anni di età viene eletto per fare l'arbitro dello scontro politico. Per altro la costituzione dice che CHIUNQUE abbia superato i 50 anni, purchè non sia un ergastolano o uno psicolabile, può ambire alla carica di presidente della repubblica. E non mi pare francamente che i partiti che nel 2006 erano all'opposizione avessero proposto un presidente 'fuori dal coro'. Se non erro proposero Letta e Calderoli (oltre ad Andreotti ovviamente). Perchè non si sono lamentati all'epoca della scelta delle sinistre?
Un'altra bella notizia con cui dovrebbero aprire tutti i telecinegiornali è questa: SCHIFANI INDAGATO PER MAFIA. Invece se ne parla poco e, come sempre in questi casi, arriva la solidarietà dalla gran parte del mondo politico. Noi che navighiamo tra i blog lo sappiamo da molto tempo che Schifani non è un immacolato prestato alla politica. Eppure non se ne può parlare, è un intoccabile. Ecco, ditemi se non vi sembra che siamo arrivati oltre il fascismo e perfino oltre il piano di rinascita democratica della P2. Poi ci sarebbe anche la notizia che riguarda Cuffaro, appena acquistato a suon di cannoli e mignotte dal partito dell'amore.
Ed il capo del partito dell'amore, quello spregiudicato illusionista (Houdini gli fa una pippa) che si attribuisce tutti i meriti possibili (si attende infatti con trepidazione il giorno in cui dirà che è stato lui a far finire la guerra fredda e ad aprire il mar rosso per Mosè) ha detto che il problema dei precari della scuola è colpa della sinistra. "Voi avete assunto 200mila precari creando un grandissimo ammortizzatore sociale sulla pelle delle persone" Il 'voi' (siccome il capo parla forbito e sempre con federenza) sta per Fioroni suppongo, il quale è stato ministro dell'istruzione per un anno e mezzo ed ovviamente ha combinato più danni di Moratti+Gelimini in 7 anni. Il problema non è chi ha messo sta gente in mezzo alla strada ma chi li ha assunti!
Il meglio di sè l'ha dato quando ha ammesso che a Napoli c'è un problema "ed ha un nome ed un cognome: Rosa...Russo Jervolino!" Eh certo, quando i rifiuti scomparvero con un colpo di bacchetta magica il merito era del governo, anzi della strana coppia Papi-Berto ed il sindaco comunista non esisteva. Ora che i rifiuti sono riapparsi la colpa è dei sovietici partneopei.
La tirannia di un principe in un'oligarchia non è pericolosa per il bene pubblico quanto l'apatia del cittadino in una democrazia. (Charles Louis de Montesquieu)
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