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Le Notti Bianche di Amsterdam

Creato il 14 giugno 2012 da Witzbalinka

Il termine ¨notti bianche¨ non indica solo al fenomeno che avviene ogni anno intorno al solstizio d’estate in virtù del quale in Lapponia ed in alcune città del nord d’Europa come San Pietroburgo per una intera stagione non scende mai la notte. Si riferisce anche a un racconto breve di Dostoievski segnato, come la maggior parte della sua produzione letteraria, da una certa concezione dell’attesa.

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In una celebre conferenza data negli anni Ottanta alla Fermis di Parigi, senza menzionare in alcun modo lo straordinario adattamento cinematografico del racconto dell’autore russo realizzato da Visconti, Gilles Deleuze teorizza in maniera ammirabile le ragioni che possono muovere un cineasta di adattare un grande romanzo, che in sua opinione si trovano in diretta relazione con l’eventuale corrispondenza tra le idee espresse nel libro e le idee del regista sul cinema, producendo così un incontro straordinario.

A esempio, secondo lui una delle possibili spiegazioni dell’interesse di Kurosawa per Dostoievski è da ricercarsi nel fatto che nei racconti di quest’ultimo i personaggi, frequentemente caratterizzati da una condizione di grande mobilità, inquietudine ed agitazione, dimenticano spesso dell’obiettivo delle proprie azioni, indipendentemente dal grado di urgenza degli assunti di cui apparentemente si occupano, persino in caso di questioni di vita o di morte. Ne consegue che le emergenze trascendentali in cui tali personaggi sembrano sempre intrappolati perdono consistenza, davanti all’incertezza di fondo derivata dal fatto che si presentano sempre questioni più urgenti dalla natura totalmente sconosciuta, che li trattengono a verificare di cosa si tratti, di solito senza riuscirci. È presente la certezza dell’esistenza di un problema più profondo che tuttavia resta oscuro, sebbene all’improvviso ci si renda conto che la cosa più importante sia, appunto, determinare di cosa si tratti. Lo stesso accade nelle opere di Kurosawa: i personaggi si trovano in situazioni impossibili che però sfumano di fronte a un problema idiota più importante, urgente e decisivo che li corrode e la cui natura deve essere scoperta prima di qualsiasi altra cosa.

Eccezionalità, mobilità, inquietudine, agitazione e sospensione temporale caratterizzano dalla sua fondazione a Parigi nel 2002 anche il Festival delle Notti Bianche, che verrà celebrato ad Amsterdam per il terzo anno consecutivo nella notte tra il 16 e il 17 giugno http://www.nuitblancheamsterdam.nl/ Dalle sette di sera alle sette di mattina la cittadinanza rimarrà attiva, mobile, inquieta ed agitata grazie a un circuito affascinante intorno ad edifici vuoti, alcuni dei quali sono tra i più inquietanti di Amsterdam, spiazzi ed aree desolate dove si trovano sorprendenti imprevisti in forma di opere d’arte contemporanea, fedeli allo spirito d’avanguardia e innovazione che caratterizza da sempre le notti bianche di questa bella città di canali.


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