Titolo: Le nozze di Cadmo e Armonia
Autore: Roberto Calasso
Editore: Adelphi
Anno: 2013
Parlare de “Le nozze di Cadmo e Armonia” come di un libro di mitologia o sulla mitologia, sarebbe fin troppo semplice e non renderebbe merito all’impegno e all’accuratezza che Roberto Calasso ha dimostrato di possedere.
Mythos è sì “racconto” o “narrazione”, ma il termine greco rimanda altresì alla sacralità e al rito, i cui protagonisti sono, appunto, dèi e uomini. In un racconto archeologico potremmo dire, l’autore ripercorre le vicende di tantissime divinità: dèi invidiosi, dèi terribili e vendicativi, dèi che mutano il loro aspetto, dèi che si invaghiscono di donne mortali… Sono dèi che nutrono e danno la vita, ma in egual modo sconvolgono, distruggono e generano paura.
Il romanzo ha una trama narrativa fortemente intessuta, è un labirinto in cui il lettore ama perdersi e ritorna piacevolmente e più volte sulla stessa pagina, a cercare di cogliere i nessi di un gioco della parola condotto mirabilmente dall’autore. La prosa cede frequentemente il passo alla poesia: inattesa l’immagine di Atena che arrossisce perché vede il padre cavalcato da una donna, la descrizione della nascita di Dioniso dall’unione di Semele e Zeus, < dalle punte dei seni volavano giavellotti acuminati a conficcarsi nella piaga aperta da Eros …. Ora il serpente ( Zeus )premeva la bocca sulla bocca di Semel e una bava di nettare colava sulle labbra di lei e la intossicava, mentre sul lettosi inerpicavano foglie di vite e nell’oscurità pulsava un suono di tamburelli. La terra rise. Dioniso fu concepito nel momento in cui Zeus gridò il nome con cui per secoli sarebbe stato invocato: “Euoi” >
Divinità e uomini si incontrano, si amano, si scontrano, possono ridere e piangere insieme, talvolta sedere alla stessa tavola. Successe per le nozze di Teti, una dea, col mortale Peleo; successe per quelle di Armonia, figlia di Afrodite, con Cadmo il fenicio, e nei banchetti offerti da Licaone e da Tantalo. Da questi inviti nacquero guerre, distruzioni e lutti. Ma, come dice l’autore, l’invito agli dèi è fonte di rovina, ma necessario, perché mette in moto la storia. Una vita dove gli dèi non sono invitati non vale la pena di essere vissuta. Sarà più tranquilla, ma senza storia. E si può pensare che quell'invito pericoloso sia ogni volta ordito e voluto dagli dèi stessi, che si annoiano degli uomini che non hanno storia. Ed è proprio Cadmo, l'ultimo a sedere a tavola con gli dèi, che reca in dono ai Greci l'alfabeto, quelle <zampe di mosca> sparpagliate sulla terra . Nasce così la narrazione scritta, che ha consentito alle storie di uomini e dèi di giungere fino a noi, come naturale conseguenza, perché < il mito è il precedente di ogni gesto, la fodera invisibile che lo accompagna >.
Nelle pagine del libro prendono vita i miti che, come una linfa invisibile, innervano la storia degli uomini. L’autore crea dal mito i personaggi di un romanzo, partendo proprio da quei miti che già conosciamo, magari per averli studiati a scuola, e riportando fonti, anche contrastanti, di autori distanti tra loro. Il risultato è un mosaico in cui ogni tessera, seppure diversa per materiale e forma, ha ragion d’essere nel punto preciso in cui si trova. Dopo aver letto questo libro si ha la sensazione di essere rimasti impigliati nelle maglie della narrazione e di aver riscoperto il divino e il mito che pervadono la nostra realtà. Nella consapevolezza che < queste cose non avvennero mai, ma sono sempre. – Salustio, Degli dèi e del mondo >