Si avvicina la fine dell’anno. Tempo di buoni propositi, come si faceva da bambini quando si mettevano nella letterina le promesse e le speranze per l’anno a venire.
Mi concedo perciò qualche riga per esprimere gli intenti e delineare la filosofia che animerà Autodafé nel futuro prossimo. Un futuro che, come ho detto, inizierà operativamente con l’1 gennaio ma che, di fatto, verrà tracciato e definito già a partire dai prossimi giorni, quando lanceremo la prima delle nostre proposte e stringeremo patti e accordi con i partner che ci aiuteranno a realizzare le iniziative.
Qui, però, mi tengo ancora sul vago per quanto riguarda la concretezza del “come”, perché desidero ribadire in sintesi tutti i punti fermi relativi al “cosa” vogliamo fare e diventare. Questo è infatti il cuore del progetto ed è il terreno su cui misurare l’adesione di quanti sono disposti e interessati a seguirci.
Autodafé è nata per raccontare, attraverso la letteratura, la realtà sociale dell’Italia contemporanea. Continueremo a farlo attraverso i nostri libri. Ma, per incominciare, vogliamo dare a questo racconto una scadenza più puntuale, creando un forte legame fra gli eventi del nostro tempo e la narrazione. Per questo ci apprestiamo a lanciare una nuova iniziativa, ad aprire nuovi spazi e a realizzare nuovi prodotti, dando modo a tutti quanti vorranno partecipare di trasformarsi in narratori del presente, andando oltre lo spunto offerto dalla cronaca per cogliere i valori e lo spirito del tempo.
La narrazione diventerà così una chiave di lettura per la comprensione del presente, ma l’insieme dei racconti di chi collaborerà al progetto diventerà anche una sorta di archivio letterario e annalistico della realtà sociale del nostro paese. Una testimonianza storica e culturale che rimarrà a futura memoria.
Autodafé ha costruito coi propri autori, con i lettori più affezionati e con altri soggetti operanti nell’ambito editoriale una sorta di comunità in cui è forte il vincolo di apparteneza e di identità. Per il futuro prossimo, ci ripromettiamo di dare a questa comunità nuovi elementi identitari, di rafforzare i legami e di allargare i confini.
Ci proponiamo, attraverso le nostre iniziative, di cementare una comunità aperta ma coesa di autori, appassionati narratori del presente decisi a sposare i nostri progetti. Ci rivolgiamo ai “nostri” autori, agli autori che hanno già pubblicato con altri e a quelli ancora in cerca di una vetrina. La focalizzazione delle nostre produzioni letterarie su un ambito tematico preciso ci consentirà di interagire anche con realtà e gruppi già esistenti, in forma non concorrenziale ma solidale e interattiva. Agli autori offriamo una vetrina e una palestra, la visibilità e la partecipazione a un processo di creazione dell’opera letteraria che valorizzi la loro vena creativa e il nostro specifico compito di ricerca e rifinitura.
Ci proponiamo anche di allargare i confini della comunità ai lettori e agli altri attori del mondo editoriale, quale che sia il loro ruolo. Costruiremo ambiti di crescita culturale e professionale, ma, in forma innovativa, vogliamo anche aprire a tutti gli interessati il processo di selezione, valorizzazione e promozione delle opere letterarie che meritano la pubblicazione, la visibilità e la diffusione.
La produzione letteraria cesserà di essere la scommessa di un autore e del suo editore per trasformarsi nell’esito di un processo collettivo, al quale ciascun soggetto contribuisce in forma diversa in base al proprio ruolo, alle competenze e alle sensibilità.
Autodafé Edizioni resta anche una società di persone. Non è un ente benefico e non è un’associazione di volontariato: l’attività di coloro che vi lavorano non può essere gratuita e spontanea, anche se tutti noi abbiamo scelto di intraprendere questa avventura animati dalla passione culturale e civile.
Come casa editrice, la nostra prima forma di sostentamento è la vendita dei prodotti che realizziamo: i libri. A questo scopo stiamo lavorando per allargare la nostra penetrazione commerciale nei settori tradizionali, mentre stiamo per lanciare nuovi prodotti e sfruttare al massimo i canali alternativi connessi alle nuove produzioni.
Come sapete, offriamo anche servizi editoriali a pagamento: è questa la seconda, ma non secondaria, fonte di introiti. Amplieremo e diversificheremo l’offerta in questo campo, andando oltre il tradizionale lavoro redazionale che finora abbiamo messo sul mercato. Come per i prodotti, anche per i servizi contiamo sull’innovazione per esplorare percorsi finora poco battuti.
Autodafé non è e non può essere un’associazione, anche se in futuro le nostre attività di tipo “comunitario” ci porteranno forse ad assumere questa apparente connotazione. Perciò, per sostenere economicamente Autodafé, non esistono altre forme che quelle sopra indicate: l’acquisto di prodotti e il pagamento di servizi. Tutti coloro che apprezzeranno i nostri progetti, che li apoggeranno e che entreranno a far parte della comunità, ricordino sempre che, neppure volendo e neppure meritandolo, potremmo essere aiutati e sostenuti attraverso forme di donazione o contributo liberamente elargito. Chi condividerà il nostro percorso ricordi sempre che l’unico modo per sostenerci economicamente e permetterci di andare avanti è aumentare la nostra capacità di vendita di prodotti e servizi.
Queste, nelle intenzioni filosofiche, sono le linee portanti di ciò che Autodafé farà per rinnovarsi, per meglio definirsi e per dare compimento alla sua vocazione originaria. Che, come detto, rimane inalterata nei tratti essenziali.
Tra pochi giorni, vedremo quali sono le prime idee e le iniziative proposte per costruire insieme i nuovi ambiti del progetto di narrazione del presente. Stavolta, concretamente.