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Le nuove letture dello yes man Mino Jotta: “Il libro nero del comunismo”

Creato il 06 novembre 2012 da Cremonademocratica @paolozignani

Da anni non se ne sentiva parlare a Cremona. Qualcuno se l’era anche dimenticato. Ci sono difensori dell’ex Unione Sovietica in circolazione? Ma questo modo di fare propaganda ha sorpreso alcuni convenuti all’incontro di Visioni Contemporanee, ieri sera, con Agostino Melega conduttore dell’incontro del presidente dell’Aler ed ex coordinatore provinciale del Pdl. Invece Mino Jotta si è presentato con il poderoso librazzone “che Silvio Berlusconi regala a tutti coloro che vanno a trovarlo a Villa San Martino”. Ci sarebbe anche la dedica di Silvio Berlusconi sul mattone di Mino Jotta ma la censura jottiana ci ha impedito una foto della Sua grafia.

Vale la pena ricordare che i dissidenti russi hanno pagato caro il loro dissenso. I più fortunati sono fuggiti, altri hanno perso la vita. Massacri, violenze, persecuzioni non si contano. Una lunga lotta per la libertà che i cittadini russi in parte combattono ancora, e che combattevano anche durante il regime degli zar. Si pensi a quante persone sono morte durante le ribellioni dei servi dell’Ottocento, di cui parlano i libri di storia e il romanzo “La figlia del capitano” di Puskin. Sono state compiute stragi terribili in nome della legittimità di un potere catastrofico. Per questo le vittime russe meritano un rispetto particolare. Meritavano un ricordo da parte di un uomo politico portatore di diverse cariche, come Mino Jotta che invece non ha detto nulla. L’anticomunismo propagandistico della conta dei morti serve a qualcosa? Oppure si vuole pensare a chi si è battuto per la libertà? Non c’erano borghesi occidentali tra queste vittime. Anche se si compiono ancora stragi di Stato (stazione di Bologna, piazza della Loggia, Banca dell’agricoltura a Milano… bombe contro Falcone e Borsellino….) e guerre folli (Iraq, un esempio tragico), il dissenso dal potere dominante ancora oggi, in Italia, viene pagato caro. Gli yes men sono di casa ovunque, sempre.

 


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