Magazine Diario personale

Le nuove materie del 2014 in Terza Elementare (Prima puntata).

Da Gattolona1964

 

Buongiorno a tutti, oggi mercoledì 19 febbraio 2014 proviamo a sviscerare alcuni aspetti interessanti di questa nuova materia, divenuta oramai oggetto di programma ministeriale, tanto se ne aprla in classe!  Il  sesso, materia così simpatica a tutti, anche se molto ostica da imparare e da mettere poi in pratica,una volta divenuti adulti. Nell’introduzione del 15 febbraio, categoria “I bravi alunni” ho tentato di illustrare la curiosità bramosa e nel contempo l’impreparazione oggettiva, dei nostri bambini di nove anni nell’affrontare in modo corretto l’argomento. Non potrebbe essere diversamente, a meno che i pargoli non siano figli di bravi e preparati medici sessuologi e abbiamo già nel cervello tutto il sapere necessario alle paratiche sessuali.Partiamo dal punto iniziale: oggigiorno ci sono molti mezzi di comunicazione, non solo tecnologici ma anche analogici, si parla a tavola e in ogn idove molto più liberamente di un tempo, i bambini pranzano e cenano a tavoal con i genitori, uan volta cenavano da soli. Ascoltano perciò volenti o nolenti tutti i tipi di discorso affrontati nell’ora del desco. Vi è poca ristrettezza e poca rigidità  per le fasce orarie protette, poca educazione e rispetto per chi ascolta, da parte di chi parla liberamente di pene e della propria lunghezza e dimensione. Per capirci meglio, accade anche alle ore 17, in un banale programma audiofonico, tenuto da due personaggi che credendo di essere simpatici, parlano come nulla fosse di diametri, durata, lunghezza e colore del membro maschile per eccellenza! Non tengono minimamente in considerazione che seduti in auto o sul divano di casa, possono ascoltare la trasmissione anche dei bambini, che a loro volta si faranno delle domande e alcuni, metro in mano e pene nell’altra mano, prenderanno le loro dovute misure. Faranno i primi confronti gli uni con gli altri, faranno poi vedere in classe chi ha vinto la gara, (succedeva anche in tempi remoti, non è novità questa..). Alcuni maschietti mimano in modo eccelso, scene di sesso orale con la lavagna, con la cattedra, con gli armadi, con i banchi e con le seggiole. Seguono meticolosamente i passaggi che tali pratiche comportano, emettono suoni e gorgheggi intonati al momento, ansimano e mettono così in scena, la “scenetta” degli adulti. Parlano del papà che ha l’amante, raccontano che se esce il papà, la mamma sta in casa e che i due non escono mai da soli, dove c’è uno non c’è l’altra perch’ il papà deve vedere l’amante. Non crediate che ai bambini scappi qualcosa, sentono e vedono tutto anche se fanno finta di essere immersi nel loro programma televisivo con tanto di cuffie!Mi domando se capita anche nelle classi dei vostri figli, o nopiti, o cugini, o figli di amici e amiche, mi domando dove essi apprendano tali nozioni e vedano tali pratiche: guardano di nascosto i genitori, spiandoli dal buco della serratura, fingendo di dormire? Guardano da soli, il che sarebbe ancora peggiore, film osé su Internet, o si appropriano delle cassette porno, che certe coppie di genitori possiedono? Non facciamo finta di non saperlo e non caschiamo dal pero: molte coppie guardano con una certa regolarità film porno. Da soli, o in compagnia del/della consorte. Non c’è nulla di strano, non vi è nulla di male, non sono bigotta o antica e da giovane ho guardato anch’io quella porcheria: visto uno, visti tutti! Gli adulti possono guardare ciò che credono, ma almeno siano prudenti nel nascondere ai figli piccoli questo loro mondo privatissimo. Il maschio quindi già in tenera età, agisce, compie il gesto, lecca l’armadio, ansima, si slaccia i pantaloncini ed esibisce il piccolo pene, come trofeo o come giocattolo. Mentre lo fa guarda  con occhio di sfida, chi lo sta osservando in quell’istante e può avere due reazioni: la prima e la più logica, data l’età, è quella di ridere a crepapelle per la cavolata che tutto sommato ha compiuto “son robe da bambini” si dice in queste occasioni, minimizzando il tutto. Se invece l’attore, cioè colui che ha compiuto ed inscenato l’atto birichino, pensa di aver tentato un’impresa ardua e nuova, mai tentata prima, sarà serio e valuterà il da farsi. Quindi, tronfio e soddisfatto dell’esibizione, invoglierà altri compagni ad emularlo e quasi sicuramente, dopo un certo lasso di tempo ripeterà il gesto per appurare se le reazioni altrui sono le stesse o sono cambiate. Fortunatamente molti bambini ridono di queste rappresentazioni, ma….ma, non tutti reagiscono alla scena in modo sereno e normale, come fosse la cosa più ovvia del mondo. Qualcuno/a potrebbe rimanere  turbato, non preparato causa l’età, oppure meravigliato perché in famiglia non si è ancora parlato di sesso, ma si racconta che i bambini nascono sotto al cavolo, portati dalla cicogna. Arrivo alle bambine, molto più profonde e furbe tra virgolette del maschio, molto più machiavelliche e viperucce, usano le parole e le storielle, sono incantatrici e si inventano sovente, fatti e cose non accadute, per fare bella figura davanti alle altre bambine, per intrigare ed interessare anche l’altro sesso. “Io sono già una ragazzina, sono grande ed ho già fatto sesso  con un mio amico, mentre i miei genitori erano in salotto a chiacchierare”. Da piccole bambine diventano di colpo piccole donne saccenti, risultando di grande attrattiva per quelle compagne che ancora del sesso sanno poco o nulla.  Potrebbero così divenire simbolicamente “il capo branco” ed essere punto di riferimento per le altre femmine. Ma così imparano notizie fuorviate, con termini a volte giusti ma che non sono recepiti nel modo corretto dalle altre bambine. Da qui in poi nasce tutta una serie di domande che anche Alice mi fa, alle quali è difficile e complicato rispondere. Per fortuna mia figlia è una di quelle bambine che, della scuola e delle ore trascorse in classe ci ha sempre raccontato tutto, con dovizia di particolari fin troppo espliciti. In questio ultimo periodo, chiede a me e a suo padre, se è possibile e se è vero, che la tal compagna quando aveva sei anni si è fatta ” baciare la passera” da un suo amico. “ma lei  mamma, come ha fatto a “ baciare il pisello” di lui? Io genitrice, in quel momento vorrei sprofondare, ma il mio titolo ed il mio ruolo di educatore, mi impone di cercare le parole più giuste, di tranquillizzare la bambina e di fornirle motivazioni credibili, esponendole in modo sano e naturale. Senza ridere e senza sottovalutare gli avvenimenti. Non è facile amici, non è come spiegare i dinosauri o le tabelline, il mestiere di genitore sappiamo che è il più difficile e delicato del mondo. Siamo noi i primi ad essere responsabili della serena crescita di coloro che abbiamo dato al mondo senza che lo avessero chiesto, siamo noi genitori a doverli tutelare per primi. Poi arrivano in sinergia con noi, gli insegnanti, gl ialtri genitori con i quali è bene e doveroso confrontarsi, gli educatori religiosi sani e seri, i pediatri, i medici di famiglia, gli psicologi, il pedagogista, i fratelli o sorelle più grandi. Crescere un figlio è un duro lavoro d’equipe, occorre sangue freddo e preparazione, garbo pazienza e guai a picchaire un bambini solo perchè ha parlato di sesso!  Non ci so può improvvisare genitori, non tutti hanno “la vocazione” per essere dei bravi genitori, soprattutto quando agiscono contro il bene dei propri bambini, ma per loro esclusivo tornaconto personale.

Continueremo tra qualche giorno l’argomento, ora ve lo lascio a sedimentare, sperando che faccia uscire parecchie idee di confronto! Credo ce ne sia di ben donde da parlare…..

 



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