Zibaldone di pensieri e diario di una vita eclettica, le Note Azzurre sono una raccolta di quasi 6000 annotazioni di vario argomento scritte in oltre quarant’anni, tra il 1866 e il 1907, da Carlo Dossi, uno dei massimi rappresentanti della Scapigliatura milanese.
Aneddoti autobiografici vi si alternano a giudizi letterari e politici spregiudicati, a infiniti spunti di novelle e romanzi mai scritti, ad aforismi esemplari e fantasiose ironie. Solo apparentemente frammentario, questo monologo interiore trova coerenza e unità poetica in uno stile personale e subito riconoscibile, elaborato attraverso una capacità di invenzione linguistica straordinaria.
Concepite in origine esclusivamente come quaderno di appunti e repertorio di idee in ogni momento disponibili, le Note Azzurre – dal colore delle sedici cartelle in cui erano contenute – vennero pubblicate postume nel 1912 dalla vedova dello scrittore, in una edizione parziale pari a circa un terzo dell’opera, per ragioni di riserbo verso persone allora esistenti che venivano menzionate nel testo.
Finalmente, in occasione del centenario della morte di Dossi, l’opera viene ricomposta da Adelphi, che per la prima volta ne ha pubblicato l’edizione integrale, oltre ad una elegante tiratura speciale esemplata sull’inedita edizione Ricciardi del 1955.
Note azzurre, a cura di Dante Isella, Adelphi, pagg. 1254, euro 26.
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