Devo ammettere di aver aspettato un bel po prima di scrivere questo post. Ero in attesa che qualcuno – almeno uno tra i tanti internauti – andasse a sgrovigliare le fitte maglie del net per trovare qualche succosa informazione riguardante il nuovo Papa e le sue opinioni su argomenti scientifici, almeno uno dei tanti temi scientifici che hanno (pre)occupato la chiesa cattolica in questi ultimi anni.
Perché proprio da questo Papa? Beh, perché il nostro Francesco ha una formazione da chimico! (Certo in quanto fisici non dovremmo essere molto contenti del fatto che i chimici stiano occupando tutti i posti che contano – penso alla Merkel, anche lei, se non erro, chimica di formazione).
Invece, ancora nulla. Niente. Il Nostro si è già espresso riguardo matrimoni gay e ior ma nulla sulle staminali.
E’ ancora presto, voi direte. Probabilmente avete ragione, nei momenti di magra ci si attiene all’essenziale e come noi tutti sappiamo la Scienza da un po di tempo non lo è più.
Dunque, mi sono detto, tanto vale aspettare ancora un po’… intanto al posto delle opinioni del Santo Padre ho finito per trovare quelle degli italiani in un divertente articolo apparso nello scorso numero di Sapere.
Si parla di OGM – ancora ?!?! basta !! – e di un’indagine condotta da ISPO per Futuragra….
- Il 62% degli italiani ritiene che gli scienziati loro connazionali abbiano il diritto di fare ricerca al pari degli altri paesi.
- il 49% dice che non è giusto aver interrotto la sperimentazione sugli OGM
Ma poi si scopre anche che:
- il 33% della popolazione NON ha mai sentito parlare di OGM
- poco meno del 50% degli intervistati non sa cosa significhi l’acronimo “OGM”
Infine – e questo pone fine all’articolo e alle mie speranze di una coscienza etica condivisa – :
- il 42% degli italiani pensa che in Italia si coltivino OGM
- 63% pensa che sia falso che nei prodotti in vendita siano presenti quote di ingredienti OGM.
Come dicevo – ma d’altronde è quasi banale ribadirlo ancora – la scienza è al margine delle nostre (di tutti, anche dei chimici illustri!) preoccupazioni. Eppure non facciamo altro che parlarne… c’è qualcosa che non torna.
Anche il barista del bar sottocasa ne conviene: “Ah dotto’ non ho capito, ner cappuccio ce vole pure un po de bosone de igghese?” – mortificazione.