Avere opinioni divergenti, non necessariamente significa avere divergenze sui principi. Soprattutto se si tratta di principi universali, immutabili. E infatti, è intorno ai principi che si formano le opinioni, e mentre le divergenze di opinione sono sempre riconducibili ai principi su cui si fondano, le divergenze sui principi, al contrario, restano inconciliabili tra di loro, come il bene e il male. Da ciò ne deriva che: i principi uniscono, le opinioni dividono. E ancora che: i principi sono più simili all'assoluto e quindi necessari (nec-cessat), mentre le opinioni restano più simili al contingente, un fatto accidentale.
E dunque, è sempre preferibile fondarsi su principi prima che sulle opinioni. E quando che sia necessario è preferibile, altresì, rinunciare a queste ultime affinché si affermino i primi. La preferenza, poi, se oltre al moto spontaneo dell'animo è dettata anche dalla consapevolezza dei limiti delle opinioni e degli stessi individui, renderà ad ognuno la piena dignità dell'eroe. Del resto, l'eroe, prima d'essere individuo colto nell'animo dal furore per il principio, è, per mezzo della presenza a sé, colui che ha realizzato in sé la necessità di affermare e preservare i principi attraverso l'esercizio delle virtù. Poiché nell'affermarsi dei principi risiede l'armonia, "... e ciò riesca bene, fausto, felice, fortunato".
Sulle opinioni (doxa), sui principi e sulla conoscenza, ho già scritto qui e qui.