Si è svolto nella giornata di giovedì 6 marzo 2014 a Roma l’incontro tra il Rade Berbakov, Primo Consigliere dell’Ambasciata della Repubblica di Serbia in Roma addetto agli affari economici, Stefano Vernole, Vicedirettore di Eurasia – Rivista di Studi Geopolitici, e Giuliano Bifolchi, Presidente di ASRIE – Associazione di Studio, Ricerca ed Internazionalizzazione in Eurasia ed Africa, con l’obiettivo di approfondire le tematiche legate al mercato economico interno serbo e le relative opportunità di investimento ed operatività per le imprese italiane.
La decisione di prendere in esame la Repubblica di Serbia da parte di Eurasia – Rivista di Studi Geopolitici, ASRIE ed il CeSEM – Centro Studi Eurasia Mediterraneo è data dall’importanza punto di vista geografico, strategico e commerciale che riveste lo Stato serbo: al centro dei commerci dei Balcani, direttamente collegata con Bosnia-Erzegovina (Republika Srpska) e Montenegro, la Serbia può vantare inoltre un accesso diretto verso l’Unione Doganale Eurasiatica e può rappresentare una interlocutore fondamentale, grazie all’assenza di dazi doganali, con mercati importanti come quello della Federazione Russa e della Turchia. Grazie a questa rete di collegamenti ed agli accordi commerciali stretti da Belgrado, attraverso la Serbia è possibile accedere ad un mercato di 800 milioni di consumatori (CEFTA, EFTA, Ue, Unione Doganale Eurasiatica, Turchia e Stati Uniti) ed usufruire di incentivi fiscali volti a favorire gli investimenti stranieri.
A questi dati occorre poi aggiungere la stabilità politica ed economica del paese e le ottime relazioni politiche, economiche e culturali con l’Italia sancite dall’Accordo Strategico Italia/Serbia del 2009 visto, per stessa ammissione del Consigliere Rade Berbakov, come un accordo proficuo e realmente attivo per entrambe le parti in grado di favorire il reale processo di internazionalizzazione di impresa e le attività di import – export.
I rapporti con l’Italia risalgono ai tempi antichi, motivo per il quale il nostro paese può considerarsi un partner “privilegiato” della Serbia; dal punto di vista commerciale è possibile evidenziare l’importanze delle tredici Zone Franche serbe le quali offrono condizioni vantaggiose per chi vi opera al loro interno: tra i benefici é possibile citare l’assenza di dazi doganali per l’importazione dell’attrezzatura e del materiale per la costruzione dell’impianto produttivo, l’assenza di Iva e di tasse sulla proprietà e locali, il permesso di uscita temporanea della merce che necessita di ulteriore lavorazione al di fuori della zona franca, la garanzia che la proprietà di colui che usufruisce di tale zona non potrà essere nazionalizzata o espropriata e la possibilità di trasferimento di profitti o dei fondi di investimento completamente libera.
Domenica 16 marzo 2014 si svolgeranno in Serbia le prossime elezioni parlamentari utili alla formazione di un nuovo governo il quale, con l’obiettivo di continuare a favorire lo sviluppo economico del paese ed i rapporti commerciali internazionali, delineerà il programma economico nazionale e quindi anche il valore degli incentivi sul totale dell’investimento.
Per maggiori informazioni a tal proposito è possibile visionare l’intervista video a Rade Berbakov, Primo Consigliere dell’Ambasciata della Repubblica di Serbia, oppure contattare il CeSEM – Centro Studi Eurasia Mediterraneo e ASRIE – Associazione di Studio, Ricerca ed Internazionalizzazione in Eurasia ed Africa.