In questo momento uno dei temi sui quali si sta maggiormente concentrando il mio lavoro al Parlamento europeo è quello della Macroregione alpina e infatti sono stata nominata relatrice per il Parlamento europeo per la Strategia macroregionale alpina, anche conosciuta come EUSALP.
Ho fortemente voluto questa carica, perché ritengo che la strategia macroregionale alpina sia un’importante opportunità di sviluppo per le Regioni del Nord Italia. Da tempo le regioni italiane lavorano con le altre regioni della zona alpina su tantissimi strumenti e progetti. Ora per la prima volta questi rapporti di cooperazione si sono trasformati in una strategia ufficiale dell’Unione europea, quindi con la possibilità di accedere a risorse che non sono dedicate a questo, ma che possono favorire le regioni che lavorano insieme su questi progetti.
Pur non avendo un budget dedicato le macroregioni sono un esempio di “politica europea rivolta al territorio”, secondo il principio della sussidiarietà, uno dei fondamenti alla base dell’Unione europea. Possiamo vedere le macroregioni come una rete di cooperazione rafforzata, in sintesi le macroregioni sono utili perché permettono di creare “aree d’interscambio”, dove i territori possono fare squadra. Territori che sono accomunati dalle stesse problematiche e dalle stesse sfide: penso ad esempio ai cambiamenti climatici che coinvolgono i nostri territori, alle sfide energetiche che ci attendono, ai trend demografici di questo periodo, dove vanno sottolineati gli effetti combinati dell’invecchiamento della popolazione e dei nuovi modelli d’immigrazione.
La strategia alpina macroregionale nasce proprio per fare fronte a queste grandi sfide, aumentando la cooperazione transfrontaliera negli Stati alpini, individuando obiettivi comuni e implementandoli in modo più efficace attraverso la collaborazione transnazionale, perché solo con un lavoro comune queste importanti sfide potranno essere vinte.